Virtus Francavilla nel segno lungimirante di Antonio Magrì
Il percorso virtuoso della squadra di Francavilla Fontana (Br) e del suo presidente Antonio Magrì, titolare di 'Nuovarredo' teso alla valorizzazione dei talenti
Mentre il Lecce ritorna in serie A e la Bari dei De Laurentiis centra l’obiettivo mancato lo scorso anno, risalendo finalmente in serie B e coltivando l’ambizione del riapprodo nella massima divisione, la Virtus di Francavilla Fontana di Antonio Magrì si riconferma leader della Serie C e squadra vocata alla valorizzazione del proprio vivaio e dei talenti calcistici di Puglia.
Il sogno della Virtus Francavilla comincia 11 anni fa, nella consapevolezza di un imprenditore del brindisino e del settore arredamento - titolare del marchio affermato ‘Nuovarredo’ - che per realizzarli, i sogni, bisogna svegliarsi. Certo, obiettivi ed ambizioni devono rimanere ben fissi in alto, ma l’approccio e i percorsi vanno tarati sulla tenuta della sostenibilità e il passo adattato al coinvolgimento comunitario più largo.
Dalla prima categoria ai vertici della Serie C - in cui la squadra milita stabilmente da 7 anni - l’impronta dal piglio innovativo di Antonio Magrì è piuttosto evidente e costellata di successi condivisi: due Coppe Italia Dilettanti (pugliese e nazionale), posizionamenti stabili da alta classifica in Lega Pro e ripetute partecipazioni ai play-off per la promozione nella serie cadetta.
“Siamo la seconda squadra più giovane delle sessanta di serie C - sottolinea con orgoglio il presidente Magrì - come dimostrano i dati del minutaggio. Questo deve far comprendere che tipo di lavoro è stato fatto. I risultati vanno oltre le aspettative più rosee, e il successo più importante è quello di ritrovarsi tra le grandi squadre, continuando il progetto di valorizzazione dei giovani”.
Un settore giovanile con una Scuola Calcio che conta oltre 300 partecipanti, la scoperta di talenti come M’Bala Nzola (approdato allo Spezia), Anthony Partipilo (ceduto alla Ternana) o Michael Folorunsho (centrocampista del Napoli); la realizzazione di un nuovo stadio (il Nuovarredo Arena) e la determinazione di un presidente giovane e intraprendente hanno portato i biancazzurri della cittadina brindisina ad essere apprezzati e conosciuti nel calcio che conta.
“La Virtus Francavilla è stata costretta a giocare i primi due anni di professionismo in campo neutro - ricorda Antonio Magrì - un problema di non poco conto che, tuttavia non ci ha scoraggiato. Ho provveduto personalmente, con le mie risorse e le mie aziende a rimodernare lo stadio, rendendolo prima idoneo e omologato per la Lega Pro e poi costruendo anche una curva per i nostri tifosi. Una novità assoluta per Francavilla Fontana. A questi lavori di ampliamento e ammodernamento dello stadio, si aggiungerà la copertura della gradinata e la realizzazione degli Sky Box, con le nuove postazioni dei giornalisti. La prospettiva più lunga: un ulteriore ampliamento della capienza”. A testimoniare che anche se non dichiarato, per opportuna scaramanzia, il traguardo della promozione nelle serie superiori resta lo stimolo più vivo nel segreto più intimo di ogni francavillese.
La Virtus Francavilla è anche palestra per le grandi squadre, per mantenere in forma i propri talenti più giovani, innescando un processo virtuoso di contaminazione che moltiplica e consolida le relazioni tra società calcistiche, più o meno blasonate, che fa bene al calcio stesso.
“Negli anni la Virtus Francavilla ha adottato una politica vincente di valorizzazione dei giovani, che ha contribuito, non poco alla sostenibilità del club - ribadisce Antonio Magrì - e abbiamo già tante richieste per altri ragazzi. Dall’Atalanta al Torino, dalla Juventus al Lecce prestiti, scambi e cessioni contribuiscono ad animare i vivai e a fornire risorse ed entusiasmi a una passione senza tempo, che è diventata anche segmento professionale e imprenditoriale di primo piano. Oltre a garantire una visibilità e un supporto marketing al marchio Nuovarredo di rilevantissima efficacia.
La grande famiglia della Virtus Francavilla continua ad essere trampolino di lancio per tutti, a partire dalla spinta significativa impressa col ritorno di Roberto Taurino: “Un allenatore giovane, un uomo che conoscevo bene - aveva detto Magrì - perché è stato con noi da calciatore e viceallenatore. Per me è stato solo una conferma. E’ un predestinato”. Parole profetiche, che hanno portato Taurino - artefice del miracolo Bitonto e reduce da un'esaltante stagione alla Virtus Francavilla - sulla panchina 2022-23 dell’Avellino.
Alla richiesta del sogno nel cassetto, il presidente Magrì non ha esitazioni: “Io so bene cosa voglio, ma sono scaramantico. Diciamo che continueremo il nostro percorso di crescita, sempre con l’obiettivo di valorizzare i giovani. Ne sono convinto, questa è la strada migliore verso ogni tipo di ambizione”.
(gelormini@gmail.com)