Xylella, accordo Dta - Unaprol per monitoraggio precoce con droni e sensori

Nel progetto coinvolti anche Planetek Italia, l’Enav e il CNR. Individuare focolai nei primissimi stadi della infezione, per ridurne la velocità di avanzamento.

PugliaItalia
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E’ stato sottoscritto un Accordo tra il Dta (Distretto tecnologico aerospaziale) e l’Unaprol (Unione nazionale produttori olivicoli) per rafforzare le iniziative collegate al progetto Redox (Remote Early Detection of Xylella), il cui obiettivo è quello di individuare le piante di ulivo colpite da Xylella fastidiosa prima dell’insorgere dei sintomi, attraverso l'elaborazione di immagini acquisite da satellite, aereo, drone e rilievi terrestri, rendendo più rapide, sostenibili, precise ed esaustive le attività di monitoraggio.

L’accordo, che avrà durata sino a dicembre 2024, prevede il supporto della Unaprol nella conduzione delle attività di ricerca, con particolare riferimento ai rilievi sul campo che si renderanno necessari, favorendo l’individuazione di aziende agricole e l’accesso ai relativi uliveti per l'acquisizione di dati sperimentali (terrestri e mediante sorvoli) e il relativo utilizzo per scopi scientifici.

Il progetto REDoX, coordinato dal Distretto Tecnologico Aerospaziale pugliese, è stato avviato lo scorso anno in collaborazione con Planetek Italia, Cnr ed Enav (l’Ente per l’assistenza al volo) con l’utilizzo di  tecniche che possano abilitare programmi di monitoraggio, su aree vaste come l’intero territorio regionale, in grado di identificare tempestivamente nuovi focolai ed indirizzare le attività di campionamento e analisi di laboratorio oltre alla possibilità, da parte degli agricoltori, di intervenire con potature sanitarie per ridurre l’inoculo ed elimitare la presenza dell’insetto vettore con lavorazioni del terreno supplementari a quelle obbligatorie previste dalla normativa regionale. Nel 2021 sono stati predisposti gli algoritmi di analisi e sono state condotte una serie di indagini preliminari necessarie per il set up delle attività operative di rilievo. 

Per Giuseppe Acierno, presidente del Dta, “Le tecnologie e gli strumenti digitali genereranno una trasformazione anche nel settore agricolo ed agroalimentare.  Il nostro intento è da un lato quello di sviluppare tecnologie che possano supportare l’agricoltore nel suo processo decisionale, dall’altro quello di fornire un quadro di conoscenza integrata a tecnologie utili a  sviluppare strumenti di supporto a decisioni di sistema e non correlate al singolo agricoltore o campo".

"L’accordo sottoscritto con Unaprol - ha precisato Acierno - tende a garantire una conoscenza costante, approfondita e sistematizzata di tutto quanto possa favorire politiche agricole ed iniziative utili che poggiano sullo sfruttamento di tali tecnologie. Il sistema di monitoraggio e individuazione della xylella in forma precoce sviluppato nel progetto vuole  essere un’opportunità per la gestione complessiva di una patologia al momento non curabile, ma certamente arginabile”.

Nicola Di Noia, direttore nazionale Unaprol e direttore di Coldiretti Puglia ha sottolineato che “Monitoraggio, campionamento, analisi di laboratorio e continua ricerca, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, per l’individuazione dei focolai nei primissimi stadi della infezione su piante sensibili e la successiva rimozione secondo legge, restano l’unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. Bisogna al contempo, con la prima task forca cinofila che abbiamo finanziato, aumentare i controlli alle dogane e nei vivai, specializzando i punti d’ingresso della merce nella Ue per fermare l’invasione di organismi alieni nocivi, dalla Xylella agli insetti arrivati nelle campagne italiane soprattutto con le piante ed i semi dall’estero, con danni per oltre un miliardo sul piano ambientale, paesaggistico e produttivo solo nell’ultimo anno”.

Vincenzo Barbieri, manager di Planetek Italia e responsabile scientifico del progetto Redox, ha ricordato che “Stiamo progettando soluzioni dedicate agli enti regionali per implementare programmi innovativi di monitoraggio dell’intero territorio regionale in grado di ridurre drasticamente i tempi che intercorrono tra l’infezione e la identificazione delle piante infette grazie alla capacità di identificare piante malate asintomatiche, monitorare aree vaste nelle quali non è ancora presente il batterio al fine di identificare tempestivamente focolai che altrimenti sfuggirebbero alla vigilanza, superare i limiti che derivano dalla monitoraggio umano che può essere influenzato dalla esperienza dell’operatore e dalle condizioni ambientali in cui opera, ridurre drasticamente il numero dei campionamenti con il contenimento dei relativi costi”. Allo stesso tempo “stiamo ideando soluzioni dedicate ai singoli produttori o associazioni che vogliono essere parte attiva nella lotta alla Xylella”.

Nel contempo, Donato Boscia, dirigente di ricerca del Cnr-Ipsp (Istituto per la protezione sostenibile delle piante) ha evidenziato che "Il miglioramento dei programmi di sorveglianza è un obiettivo strategico per prevenire l’insorgenza di nuove epidemie in aree indenni o contenere l’ulteriore diffusione di epidemie in atto, come quella di Xylella fastidiosa in Puglia. Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha sviluppato per Xylella metodi di rilevazione precoce a distanza attraverso l’utilizzo di immagini aeree, potenzialmente in grado di migliorare enormemente l’efficacia e la tempistica dei monitoraggi. Tuttavia questi strumenti mancano ancora di una validazione su larga scala indispensabile alla loro applicazione”.

“Uno dei principali obiettivi del progetto Redox è proprio questo, la validazione su larga scala - ha concluso Boscia - l’accordo stipulato tra il Dta ed Unaprol, con la disponibilità di numerose aziende olivicole tra cui selezionare siti su cui poter fare rilevazioni ed analisi utilissime alla definitiva messa a punto della metodologia, darà sicuramente un proficuo forte impulso alle attività del progetto".

(gelormini@gmail.com)

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Pubblicato sul tema: Xylella, nasce OLIVAMI adozione a distanza degli alberi d’olivo in Salento