Qatar calcio, di fianco lo stadio della finale centro di conversione per gay

Quale spettacolo? Se di fianco allo stadio della finale Argentina-Francia di Qatar 2022 ci sono i centri per convertire i gay in etero?

di Antonio Amorosi
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I centri di conversione dei gay in Qatar che l’Occidente non vuole vedere. La capacità dei petrol dollari di by passare il rispetto per gli essere umani

Giri l’occhio e cambia il mondo. A pochi minuti dal Lusail Stadium del Qatar, dove si è svolta la bellissima finale dei Mondiali di calcio 2022 tra Argentina e Francia, c’è una della sedi di un presunto centro segreto di “conversione” dei gay del Paese.

La notizia è stata rivelata dalla Peter Tatchell Foundation, organizzazione britannica che si occupa di diritti umani e di movimenti sociali LGBT+ che ha indicato la posizione precisa a Lusail e i recapiti del centro.

Se in Qatar i diritti dei gay non esistono la presenza di questi centri di “conversione” gay aprono scenari anche inquietanti. L’esistenza è stata confermata anche da un'indagine indipendente di Human Rights Watch. Le persone LGBT+ intervistate da HRW hanno affermato di aver subito maltrattamenti anche violenti, raccontando che i comportamenti siano avvenuti anche nel settembre 2022, mentre il Qatar si preparava a ospitare la Coppa del Mondo e a novembre, quando il governo è stato sottoposto a un attento esame per il trattamento riservato alle persone LGBT+.

Le forze del Dipartimento per la sicurezza preventiva del Qatar hanno arrestato arbitrariamente persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender e le hanno sottoposte a maltrattamenti durante la detenzione, ha dichiarato Human Rights Watch. Si parla anche di percosse, violenze psicologiche e interventi di vario genere.

Peter Tatchell, direttore dell'organizzazione ha scritto sul sito della fondazione: “Secondo i qatarini, le persone LGBT+ possono essere detenute lì contro la loro volontà e sottoposte a cosiddetti trattamenti abusivi nel tentativo di farle diventare etero”.

Secondo la Peter Tatchell e gli attivisti gay sarebbe la Wifaq Family Consulting Center l’ente che si interessa di queste problematiche per le esigenze della famiglia, delle scuole, dei leader religiosi e dei tribunali.

Finanziato dal governo del Qatar attraverso la Qatar Foundation, Wifaq afferma di offrire una "guida spirituale" e consulenze per questioni legate alla famiglia come il divorzio, la custodia dei figli e la mediazione familiare.

La terapia di conversione è una pratica ampiamente condannata per chi cerca di cambiare l'identità sessuale e/o di genere di una persona. L'American Psychiatric Association, le Nazioni Unite (ONU) e il National Health Service (NHS) britannico hanno duramente condannato la pratica.

Il codice penale del Qatar prevede che i rapporti sessuali fuori dal matrimonio siano reato, sia quelli eterosessuali che quelli omosessuali e si rischia una punizione che può arrivare fino a 7 anni di reclusione. E visto che in Qatar i matrimoni omosessuali non sono permessi ogni rapporto è inevitabilmente extraconiugale e quindi punibile con il carcere.

Scriveva poco tempo l’Ambasciata USA a Doha: “Pertanto, le donne incinte devono presentare un certificato di matrimonio per ricevere cure prenatali presso strutture mediche in Qatar. Le donne incinte non sposate e le vittime di violenza sessuale dovrebbero consultare l'ambasciata degli Stati Uniti prima di proseguire le cure. L'omosessualità è criminalizzata in Qatar”.

“Un giovane qatariota gay mi ha detto di essere stato inserito in un programma di conversione gay”, ha spiegato Peter Tatchell, “lo ha descritto come una forma di ‘lavaggio del cervello psicologico e religioso’. Era così traumatizzato dall'esperienza e dalla pervasiva omofobia che aveva vissuto in Qatar, che in seguito si è suicidato".

Ma la condizione dei gay in Qatar e negli altri Paesi attigui per l’Occidente è diventata in qualche modo un costume locale “accettabile” se di mezzo ci sono ingenti capitali e lo spettacolo del calcio. Il paradosso è che il discorso cambia quando l’argomento viene affrontato in Occidente, dove anche semplici parole possono essere considerate altamente discriminatorie e quindi sanzionate. È un po' come stabilire che i petrol dollari abbiano la capacità di by passare il rispetto degli essere umani.

Non a caso il Paese ha vietato qualsiasi esibizione della bandiera arcobaleno durante le partite della Coppa del Mondo. La FIFA ha persino minacciato azioni disciplinari per i giocatori che nel mondiale avessero pianificato di indossare la fascia "OneLove" in solidarietà con la comunità LGBT+.

“Tutti sono stati detenuti senza accusa”, hanno spiegato quelli della Human Rights Watch riferendosi ai sottoposti ai trattamenti. “in un caso per due mesi in isolamento, senza accesso all'assistenza legale. Nessuno ha ricevuto alcuna registrazione di essere stato detenuto. Questi atti potrebbero costituire una detenzione arbitraria ai sensi del diritto internazionale dei diritti umani”.

Ma il “Family Consulting Center (Wifaq) nello Stato del Qatar mira”, solo, “a contribuire a rafforzare i legami matrimoniali e familiari e a ridurre la disgregazione familiare fornendo servizi preventivi e curativi”, c’è scritto sul sito dell’ente qatariota, non si parla di altri tipi di interventi.

Tatchell ha spiegato che questa affermazione è in linea con i valori tradizionali della famiglia islamica.

La prestigiosa rivista statunitense Newsweek ha ancora in queste ore cercato di contattato il governo del Qatar e il Wifaq Family Consulting Center per un commento, ma non ha ricevuto risposta.

 

 

 

 

 

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