A Roma riesplode la guerra dei taxi: “Tariffa minima a 12 euro è una stangata"
Il Codacons impugna al Tar il piano taxi varato dal Comune. Rienzi: “Mille taxi in più sono nulla di fronte a 4 mln di chiamate inevase ogni anno”
Taxi, riesplodela la guerra a Roma dopo il piano del Comune per aumentare di mille unità le licenze e l'aumento della tarirffa minima: il Codacons annuncia battaglia contro il Comune di Roma, e l’associazione è pronta ad impugnare al Tar del Lazio il piano taxi studiato dall’amministrazione capitolina, ricorrendo anche all’Antitrust.
“La nostra bocciatura sulle nuove misure varate dal Campidoglio è totale – afferma il presidente Carlo Rienzi – Si tratta di provvedimenti che andranno ad esclusivo vantaggio dei tassisti e danneggeranno sotto tutti i fronti gli utenti. La tariffa minima da 9 a 12 euro, ad esempio, è a tutti gli effetti una stangata per i cittadini e introdurrà rincari occulti a danno dei consumatori che utilizzano il servizio. L’aumento delle licenze, invece, appare come una vergognosa elemosina: 1.000 auto bianche in più sono assolutamente insufficienti, a fronte di un fabbisogno che va dai 3.000 ai 5.000 taxi in più nella capitale, e di oltre 4 milioni di chiamate inevase nel 2023, oltre il 30% del totale”.
Rienzi: "Bloccheremo l'iter del nuovo bando"
“Per tale motivo siamo pronti a bloccare sul nascere l’iter avviato dal Comune di Roma per il nuovo bando sui taxi, impugnando al Tar tutti gli atti dell’amministrazione chiedendone la sospensione e la nomina di un commissario ad acta che realizzi un piano davvero efficace per la città, e presentando un esposto all’Antitrust in quanto atti gravemente lesivi dei diritti dei consumatori” – conclude Rienzi.