Addio alla pescivendola più bella d'Italia, a Roma c'è la barbiera più bella d'Italia e lavora alla Garbatella
“Chi lo dice che è un lavoro per solo uomini?". Eleonora Guccini, la barbiera della Garbatella si racconta, tra rasoi e avances sempre eleganti
Altro che pescivendola più bella d'Italia, il primato della bellezza di chi lavora ogni giorno si sposta a Roma, nel quartiere della Garbatella, dove lavora Eleonora Guccini, ormai acclamata come “La barbiera più bella d'Italia”.
Nel cuore della Garbatella, tra i cortili che respirano storia e vita quotidiana, spunta Kiss Me Darlin’, un barber shop che mescola tradizione e innovazione. Qui lavora Eleonora Guccini, una giovane barbiera che ha saputo ritagliarsi uno spazio importante in un mestiere ancora legato al mondo maschile. Seduti al tavolino di un bar accanto al negozio, chiuso temporaneamente per un problema tecnico di elettricità del quartiere, Eleonora racconta il suo percorso, fatto di passione, sfide e radici ben salde nel quartiere che l’ha cresciuta.
Come è iniziata questa avventura nel mondo dei barbieri?
“È iniziata quasi per gioco. Avevo dieci anni e passavo i pomeriggi nei cortili sotto casa, a Garbatella. Ho tre fratelli maschi, quindi sono cresciuta sempre in mezzo agli uomini. Un amico di famiglia aveva una casetta di legno sotto casa e lì avevamo creato una sorta di barberia improvvisata. Usavamo le vecchie macchinette col filo e tagliavamo i capelli ai ragazzi del quartiere. Tutto molto semplice, ma è lì che è nata la mia passione”.
E poi? E' riuscita a portare avanti questa passione?
“Non subito. Quando ho compiuto quindici anni, l’età minima per frequentare i corsi regionali, non esistevano corsi per barbieri aperti alle donne. Era un lavoro considerato solo maschile. Così ho iniziato come parrucchiera, ma il sogno di tornare al mondo del barbiere non mi ha mai lasciata”.
Garbatella mon amour?
“Sì, sono nata qui e non mi sono mai spostata. Questo quartiere è parte di me, del mio modo di vedere il mondo”.
Come è stato farsi spazio in un ambiente maschile?
“All’inizio molto difficile. Alcuni uomini erano diffidenti e non si fidavano. Dicevano: “Ma che ne sai di barbe se non hai nemmeno la barba?”. Ma ho lavorato tanto per dimostrare le mie capacità. Ho portato un tocco diverso, come i massaggi al viso, e alla fine ho conquistato la fiducia dei clienti. Ora ho una clientela affezionata”.
Quanti anni ha e da quanto tempo fa questo lavoro?
“Ho 29 anni. Faccio la parrucchiera da circa 16 anni, ma lavoro come barbiera da tre anni. In passato avevo già fatto qualche esperienza, ma solo di recente è diventata la mia professione principale”.
Più barbiera o parrucchiera?
“Decisamente la barbiera. Questo è il lavoro che sento mio”.
Ha anche clienti donne?
“No, qui lavoriamo solo con uomini. È un barber shop e restiamo fedeli a questa impostazione”.
Nella barberia lavoranop Edoardo 1 e Edoardo 2 con le classiche divise bianche retrò marcate Kiss Me Darlin'. Come si trova con colleghi uomini?
“Benissimo. sono fantastici, lavorare con loro è sempre un piacere. In più, è stato mio fratello a farmi conoscere questo posto, quindi per me è come essere in famiglia”.
Ma è stato complicato farsi accettare da clienti uomini?
“Non con tutti, ma sì, c’è stato chi era scettico. Alcuni pensavano che non potessi fare bene la barba solo perché sono una donna. Ma col tempo ho dimostrato il contrario. Ho introdotto idee nuove, come i massaggi al viso e trattamenti personalizzati, che hanno avuto molto successo. Ora i clienti apprezzano questa novità”.
Suvvia quante avances ogni giorno?
“Non tante, sinceramente. Sul lavoro sono molto professionale e metto subito le cose in chiaro. Non c’è spazio per altro.”
Come immagina il suo futuro in questo campo?
“Non penso di aprire un negozio mio, almeno per ora. Mi piace essere libera e non avere troppi vincoli. Però, se dovessi realizzare un sogno, mi piacerebbe gestire un barber shop che faccia la differenza. Magari con un’estetista per uomini e trattamenti esclusivi. Una cosa è certa: se mai aprirò qualcosa, sarà un barber shop dove lavorano anche donne. Credo che possiamo portare un valore unico a questo mestiere”.
Cosa pensa che una donna possa fare in più in questo lavoro?
“Tante cose. Una donna ha un occhio diverso, offre consigli che un uomo magari non considera. In più, spezza l’atmosfera tipicamente maschile. Quando ci sono io, si parla di argomenti diversi, non solo di calcio e motori. Si crea un ambiente più rilassato e interessante, che secondo me piace molto ai clienti”.