Amatrice 8 anni dopo la tragedia. Il grido di dolore del sindaco: “Giorgia Meloni vieni da noi e aiutaci”

Lettera aperta di Giorgio Cortellesi alla premier per chiedere un nuovo impegno nella ricostruzione che non c'è. Il tempo perduto

Tags:
24 agosto amatriceamatricegiorgia melonigiorgio cortellesiricostruzione amatriceterremoto amatrice
Roma

Ricordare con una messa notturna le 299 vite spezzate dal terremoto del 24 agosto di 8 anni fa e una speranza: riaccendere i fari sulla ricostruzione di Amatrice che sembra una burla: da cantiere a Super Cantiere sempre tra le macerie e chiedere alla Premier Giorgia Meloni di visitare il paese fantasma.

L'appello è del primo cittadino di amatrice Giorgio Cortellesi, in carica dal 2021e spettatore di cantieri mai partiti, cantieri mai finiti e cantieri interrotti per l'incapacità delle imprese di portarli a termine. E così il dolore unito all'impotenza di dare risposte certe, diventano una lettera a Giorgia Meloni.

Scrive Cortellesi

“Se Lei viene sarà l’occasione privilegiata per poterLe riferire e riassumere direttamente il lavoro che stiamo svolgendo per poter ripartire e tutte le difficoltà che abbiamo incontrato finora, dal superbonus, dall’aumento dei materiali, alla burocrazia. Sto parlando di quella ricostruzione che oltre ad essere fisica deve essere anche culturale, morale, sociale, economica. Condizioni che se non risolte, contribuiscono e contribuiranno inesorabilmente a quello spopolamento delle aree appenniniche che nel Suo discorso di investitura ha definito essere una delle battaglie centrali del Suo governo.

 

 

Proprio in questi giorni stiamo parlando di “Ricostruzione che accelera” e di “raccolto che dopo tanta complicata e complessa semina sta arrivando”. E i primi nostri numeri parlano chiaro: 11 aggregati avviati nel centro storico, 576 cantieri aperti tra il centro e le Frazioni, 118 case ricostruite”.

Le risposte mai avute

Ma ci sono alcune domande che aspettano risposte. Abbiamo chiesto un tavolo istituzionale per affrontare definitivamente la questione delle Sae (le strutture abitative emergenziali), strutture di proprietà del ministero della Protezione civile edificate su suoli privati; un tavolo per riportare l’intero ciclo scolastico dell’Alberghiero ad Amatrice, materie attualmente suddivise nella provincia e una regola definitiva per dare tempi certi alla ricostruzione”.

SCARICA E LEGGI IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA
 

Amatrice 8 anni dopo il 24 agosto, Sergio Pirozzi: “Qui non c'è più niente, l'Italia è fragile, anche il dolore passa di moda”