Amici, il medico no vax si arrende: “Vessato, lascio il Servizio Sanitario”
Il dottor Amici, A capo della rivolta contro il vaccino Covid-19 e leader del Movimento, Amici per l'Italia, molla: “I protocolli limitano la libertà"
Il medico no vax alla fine si arrende: Mariano Amici il medico di Ardea, salito agli onori delle cronache per essersi sempre rifiutato il vaccino e a capo di una crociata contro il Green Pass e il super Green Pass, lascia il Servizio Sanitario Nazionale.
L'annuncio di Amici è arrivato martedì mattina attraverso un messaggi wap spedito ai suoi assistiti. Ma chi pensa sia una resa, si sbaglia. Perché il leader del movimento Amici per l'Italia, a pochi giorni dalla pronuncia della Corte Costituzionale sull'obbligatorietà del vaccino si definisce “vessato” e “costretto ad interrompere in via definitiva il rapporto di convenzione con il Servizio Sanitario. Dunque, più che arreso di fronte al vaccino, “costretto” a lasciare la medicina di base.
Il messaggio-lettera via wap agli assistiti
Scrive Amici a i suoi assistiti, molti dei quali ammalati di Covid sempre curati con farmaci ordinari e con l'incredibile record di non aver mai avuto un decesso durante le diverse fasi della pandemia, anche quelle più difficili: “E’ per me questa una decisione molto dolorosa ma allo stato dei fatti inevitabile, del resto non mi sento di continuare a subire l’imposizione di assurdi protocolli sanitari che limitano la libertà del medico convenzionato di agire secondo scienza e coscienza”.
Così dal prossimo 4 ottobre dall'ingresso dello studio di Ardea dove per decenni ha esercitato, sparirà la targa “Mariano Amici medico convenzionato col Sistema Sanitario”, per far posto a quella “Mariano Amici, terapista nutrizionale applicata al benessere della persona”.
La conclusione, della star televisiva, prima di lasciare le consegne al collega Russillo, non è un addio: “Rimarrò’ comunque a disposizione per eventuali vostre necessità o consigli”. Laddove finisce il rapporto con lo Stato, continuerà quello del giuramento di Ippocrate.