Antibiotici, 11 mila morti l'anno per la resistenza agli antimicrobici. In Italia scatta l'allarme: è una strage

L'uso improprio di antibiotici è la causa di 200 ricoveri ospedalieri al giorno. L'impegno di L’Alta Scuola di Economia e Management dell’Università Cattolica

Roma

In Italia muoiono ogni anno 11mila persone a causa della resistenza agli antimicrobici. Duecento sono i ricoveri ogni giorno. E la resistenza agli antimicrobici è causata, in gran parte, dall’uso eccessivo di antibiotici.

Come limitare questo enorme danno? Innanzitutto con l’informazione ai cittadini: in questo compito sono fondamentali le associazioni dei pazienti. Sul ruolo delle associazioni si è svolto nella sala di Santa Maria in Aquiro del Senato un evento, a cura dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (Altems) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, su iniziativa del Senatore Francesco Zaffini.

Nella Legge di bilancio la destinazione dei fondi per la ricerca

"La ricerca sulle infezioni resistenti agli antibiotici è un tema cruciale, considerato strategico anche in vista della prossima legge del bilancio. Uno degli obiettivi è quello di spostare i fondi della ricerca dalla voce di 'spesa corrente' alla voce di 'investimento’”, ha detto Zaffini, presidente della Commissione Affari sociali e sanità del Senato.

I dati dell'Oms

L’Organizzazione Mondiale della Sanità e la Commissione Europea prevedono che l’AMR potrà causare nei prossimi anni un significativo aumento di malattie e mortalità a livello mondiale: sono stimati 39 milioni di decessi nei prossimi 25 anni. Per fermare questi dati impressionanti, vanno innanzitutto unite le forze: le associazioni di pazienti e cittadini che hanno accolto l’appello di Altems sono circa 40, in particolare quelle che si occupano di persone affette da patologie croniche e rare, che spesso rendono i pazienti più suscettibili alle infezioni.

“Negli ultimi anni è aumentato l’impatto dell’AMR, sia sulla qualità della vita dei pazienti, che possono incontrare infezioni correlate all’assistenza in 53 casi su 1000, sia di tipo economico, quantificabile in oltre 1 miliardo speso per ricoveri extra provocati da queste infezioni. Un ruolo chiave è dunque sicuramente quello dei modelli gestionali e di presa in carico”, è la dichiarazione di Francesco Saverio Mennini, Capo Dipartimento della programmazione, dei dispositivi medici, del farmaco e delle politiche in favore del Servizio sanitario nazionale, Ministero della Salute

La sensibilizzazione dei cittadini

L’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica ha avviato un percorso dedicato alle associazioni di cittadini e pazienti, “Patient Advocacy Lab”, che permetterà di amplificare la voce dei pazienti e dei volontari, sensibilizzare l'opinione pubblica sull'AMR: “Noi come Patient Advocacy Lab lavoriamo attivamente al coinvolgimento delle associazioni pazienti e dei cittadini nel contrasto all’AMR per dare un supporto concreto in preparazione del G7 Salute”, dichiara Teresa Petrangolini, direttrice PAL di ALTEMS.  “Il nostro principale obiettivo è proteggere le persone fragili, in particolar modo quelle affette da patologie croniche e rare, promuovendo comportamenti corretti in tutti gli ambienti di riferimento e invocando l’azione civica dei cittadini nei confronti delle istituzioni sanitarie nazionali e regionali.”

Il professor Vaia: "1mln e 300 mila giornate di degenza"

Il professor Francesco Vaia, Direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute ha fornito i dati: per la resistenza agli antimicrobici 33mila morti in Europa, 11mila in Italia, un terzo del totale. E poi: un milione e trecentomila giornate di degenza l’anno in Italia: “Dobbiamo evitare che gli antibiotici siano prescritti oltre il necessario e diventino inefficaci”.  Va ricordato, a questo proposito, che “meno del 3% degli antibiotici passano dallo stato pre-clinico alla commercializzazione, quindi è molto lenta la produzione di nuovi antibiotici che sostituiscano quelli non più utilizzabili”, come testimonia Entela Xoxi, ricercatrice Altems.

I relatori del convegno

Hanno partecipato ai lavori del workshop: Francesco Zaffini, Francesco Saverio Mennini, Giuseppe Arbia, Eugenio Di Brino, Massimo Andreoni, Barbara Capaccetti, Valeria Corazza, Gaetano Biallo, Antonella Celano, Americo Cicchetti, Salvatore D’Antonio, Anna Teresa Palamara, Silvia Tonolo, Rosanna Sovani, Valeria Fava, Leonardo Loche, Nicola Silvestris, Francesco Vaia, Federica Morandi, Teresa Petrangolini, Entela Xoxi.

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