Assunzioni in Rai, Casapound non ci sta: "Nessun nostro militante lavora lì"

Il movimento di ultradestra: "Ferdinando Colloca lavora in Rai dal 2022 e non è più iscritto da 11 anni a CasaPound"

di David Perugia
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Roma

La bufera sulla parentopoli in Rai e sulle assunzioni facili nella Tv di Stato ha chiamato in ballo anche CasaPound Italia: secondo le indiscrezioni riportate da alcuni organi di informazione nelle fila dei nuovi entrati ci sarebbe anche Ferdinando Colloca, esponente di CasaPound di Ostia, già candidato alle Regionali, finito in un’inchiesta legata al clan Spada.

Il movimento di ultradestra, però, non ci sta e replica alla notizia.

La smentita di CasaPound

“Non c’è nessun militante o iscritto di CasaPound che è stato assunto alla Rai e il caso creato sull’assunzione di Ferdinando Colloca è assolutamente ridicolo. Lo stesso, che tra l’altro è in Rai dal 2022 quindi non assunto durante il governo Meloni, si è candidato con il nostro movimento che ha lasciato poco tempo dopo, nel 2013, quindi ben 11 anni fa. Detto questo, qualcuno ci dovrebbe spiegare chi decide e secondo quale logica un qualsiasi nostro iscritto non possa ricoprire incarichi in aziende pubbliche", si legge in un nota del movimento di estrema destra.

Ira dell'ultradestra

"A CasaPound aderiscono padri, madri, lavoratori, professionisti, imprenditori, studenti e tutta una parte di società civile che ci risulta abbia gli stessi diritti di qualsiasi altro cittadino. Forse dovrebbero preoccupare di più quelli che hanno tessere di altri partiti, come il Pd, i cui membri hanno più volte ricevuto condanne per i più svariati reati che coinvolgono enti pubblici. È davvero assurdo poi questo clima da liste di proscrizione che la sinistra si è arrogata da sola il diritto di poter compilare. L'antifascismo si dimostra ancora una volta una vile arma di ricatto, usata spesso con prassi mafiosa, e ci stupiamo come nel 2024 la destra di governo continui ancora a cascarci. Ci tuteleremo per vie legali da chiunque continui a utilizzare il nostro nome per creare scandali che non esistono”, conclude CasaPound Italia.