Banda della Magliana, arrestato Colafigli, "er bufalo": trafficava in droga

A 70 anni Colafigli trafficava in droga. Era il mandante dell'omicio di Renatino De Pedis. Condannato per l'omicidio del duca Grazioli

Roma

Marcello Colafigli detto Marcellone, il 'Bufalo' della Banda della Magliana in 'Romanzo Criminale', non era ancora andato in pensione ma continuava a guidare un'altra banda dedita al traffico di droga, pur in regime di semilibertà. Il 70enne nato a Poggio Mirteto, infatti, è stato arrestato dai carabinieri nel corso di un'operazione che ha portato il gip a emettere ben 28 misure cautelari.

Colafigli è un nome importante: è stato riconosciuto - insieme a Franco Giuseppucci, Enrico De Pedis, Maurizio Abbatino e Nicolino Selis -, come uno dei promotori della Banda della Magliana, attiva a Roma tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '90. 

Condannato a diversi ergastoli

Con più ergastoli sulle spalle, Colafigli è stato condannato, tra l'altro, per il sequestro e l'omicidio del duca Massimo Grazioli Lante della Rovere nel 1977, considerata come l'azione con cui la Banda ha iniziato la propria attività criminale, e l'omicidio, come mandante, di Enrico De Pedis detto 'Renatino'. Il boss della banda fu attirato in un’imboscata con la complicità di Angelo Angelotti - 'Il Giuda' -, in una bottega d’antiquario di via del Pellegrino, il 2 febbraio 1990.   

Il ricovero e la fuga dal manicomio di Aversa

Era stato anche rinchiuso in un manicomio di Aversa, da cui era evaso, dopo che aveva giustificato la partecipazione a un agguato a Roma del 1981 per vendicare l'uccisione di Franco Giuseppucci, “Er Fornaretto”, sostenendo che lo stesso boss gli fosse apparso in sogno per chiedergli di uccidere i fratelli Proietti, ritenuti responsabili della sua uccisione.

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