Banda della Magliana, Mancini l'Accattone è vivo e scherza in chat. Fake news

Nel pomeriggio di martedì la voce sulla presunta morte si è fatta insistente. Smentita dagli amici

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Antonio Mancini, l'Accattone
Roma

E' morto ma poi scherza in chat con gli amici: è 'giallo' sulla morte di Antonio Mancini, conosciuto come “Accattone”' boss di spicco della Banda della Magliana.

Nel tardo pomeriggio di martedì, infatti, diverse voci sul decesso dell'uomo che ha ispirato, tra l'altro, il personaggio di “Ricotta” nel libro Romanzo Criminale, si sono fatte sempre più insistenti.

Mancini, 75 anni, collaboratore di giustizia dal 1994, ha però smentito la notizia del suo decesso scherzando in chat con alcuni conoscenti. L'uomo è entrato nella Banda della Magliana all'inizio degli anni '80, insieme a Danilo Abbruciati (detto 'Er camaleonte'), Franco Giuseppucci (detto 'Er negro'), Maurizio Abbatino ('Er Crispino') ed Enrico De Pedis (detto 'Renatino').

Da Pecorelli a Moro sino a Emanuela Orlandi

Nel 1994, però, aveva deciso di diventare collaboratore di giustizia e, in questa veste, aveva fatto rivelazioni importanti sulle vicende criminali più controverse: dal delitto Pecorelli al ruolo della Banda nelle ricerche della prigione di Aldo Moro fino all'agguato a Enrico De Pedis. Le testimonianze si erano estese anche a Emanuela Orlandi, ma in questo caso le sue parole non trovarono mai riscontro.