Biglietto Atac a 2 euro: tra Gualtieri e Rocca il gioco delle parti. La storia di una stangata rinviata dal 2022
Il Comune chiede l'aumento ma Regione Lazio fa finta di non sapere. E i romani di FdI alzano la voce per confondere le acque
Mancano i soldi per l'Atac perché Regione Lazio si è trattenuta 40 mln di euro del Fondo trasporti e, come annunciato da Affaritaliani.it, il Comune di Roma batte cassa alla stessa Regione, chiedendo un aumento dei biglietti: 2 euro per il Bit. Solo che non ha fatto i conti con la pattuglia degli ex consiglieri comunali di FdI, ora senatori, che alzano un muro contro Roberto Gualtieri.
Eh sì, ancora vigente la Pax Giubilare, quell'accordo tra centrodestra e centrosinistra per arrivare “senza battaglia politiche” al Giubileo 2025, la mossa di Gualtieri di scrivere una lettera a Francesco Rocca per sollecitare una revisione delle tariffe di Atac e Cotral, ma anche Trenitalia perché tutti insieme nel sistema Metrebus, si traduce in un'alzata di scudi del centrodestra con due ex “romani”.
Mennuni e De Priamo alzano la voce
Per capire l'aria che tira “a destra”, basta leggere le parole di Lavinia Mennuni, senatrice FdI che non risparmia critiche: “Il trasporto pubblico è a livelli ancora disastrosi e nel mentre il sindaco pensa di bloccare il traffico veicolare privato mediante la ZTL cittadina e non contento, per mazzolare i cittadini, vuole anche alzare il costo del biglietto a 2 euro. Resto francamente basita da tale pianificazione limitativa della libertà di circolazione degli individui. Sarò al fianco dei romani in ogni modo per tentare di fermare tali vessazioni assolutamente inaccettabili”.
Prima di Mennuni, aveva tuonato il “fratello senatore” Andrea De Priamo: “La richiesta di Gualtieri alla Regione di un aumento a due euro del biglietto del trasporto pubblico locale appare inaccettabile, soprattutto in considerazione del netto peggioramento del servizio negli ultimi anni. Con quale faccia si può andare nelle periferie della Capitale a dire a un residente, che con grande fatica raggiunge il centro o comunque il proprio posto di lavoro, che il biglietto di autobus e metro aumenta? Come ha proposto l’Assessore regionale Fabrizio Ghera, si potrebbe immaginare una differenziazione tra il costo per i residenti/pendolari e quello per i turisti, che sarebbe sicuramente una misura più equa. Siamo, però, contrari a un indiscriminato aumento delle tariffe del trasporto pubblico per tutti i romani finché il livello del servizio non migliorerà”.
La storia infinita di un aumento annunciato che fa comodo a tutti
Ricapitoliamo per chiarezza una storia che parte dal post-Covid e quindi dal 2022, quando la Regione Lazio a trazione Zingaretti aveva messo in bilancio una revisione tariffaria. Apriti cielo, Zingaretti era stato costretto a congelare sine die l'aumento che però Cotral Spa (sempre a guida centrosinistra) aveva inserito nella previsione di bilancio 2024, puntando su un maggior incasso da vendita dei biglietti, basato su un aumento.
Tra Regione Lazio e Comune di Roma il gioco delle parti
Per legge, chi definisce il prezzo dei titoli di viaggio a Roma e nel Lazio è la Regione, ma il peso di Roma sul numero dei trasportati e la quantità di servizio è tale da poter considerare il Campidoglio come un'azionista di maggioranza. E la Regione? Oltre ai bus extraurbani, ora si trova a gestire con Cotral la Roma-Lido e la Roma-Viterbo che, in termini di traffico, tra biglietti e abbonamenti garantiscono cassa certa per Cotral. Quindi anche alla Regione Lazio e alla sua controllata l'aumento conviene. Eccome se conviene.
Di chi è la colpa se aumenta il biglietto?
Questo è il vero nodo della pantomima politica tra Comune e Regione Lazio: chi risponde ai cittadini dell'aumento del costo del trasporto in un momento in cui Roma è devastata dai cantieri e Atac accumula corse perse e guasti come se fossero primati? Da qui l'idea: Gualtieri chiede e ci mette la faccia; Regione Lazio silente cerca l'accordo, ma FdI su Roma dà segni di vita dando uno scossone, neanche tanto forte, alla giunta di centrosinistra.
Come finirà la partita mentre monsignor Fisichella sta a guardare
La finta “battaglia politica” avrà nelle prossime ore una “recrudescenza”, ma alla fine Comune di Roma e Regione Lazio troveranno la “quadra” per il bene di Roma e dei romani, snocciolando gli investimenti di Atac in corso e i risultati che si avranno. L'obiettivo che unisce in ogni caso è il Giubileo e le richieste che arriveranno da monsignor Rino Fisichella, responsabile dell'organizzazione lato Vaticano, che per ora ha stimato 32 milioni di fedeli. E siccome i fedeli notoriamente non viaggiano in NCC, su Roma servirà uno sforzo straordinario per farli muovere con certezze terrene e massima sicurezza.
La Pax Giubilare, l'accordo mai scritto ma sempre rispettato
I termini riservati dell'accordo tra Governo Meloni e il commissario per il Giubileo, Roberto Gualtieri, sotto lo stretto controllo della Giubileo 2025 Spa, con sede presso le Ferrovie dello Stato, sono chiari da sempre: Caput Mundi, così si chiama il progetto del Giubileo, è l'evento che il Governo Meloni non può sbagliare. Quindi il Comune di Roma deve fare la sua parte spendendo e bene la massa enorme di denaro (in totale 3,3 miliardi di euro), costi quel che costi. Tradotto: su Roma Pd, FdI e alleati si impegnano a non mettersi di traverso. Ecco perché il destino del prezzo dei biglietti è segnato.
Le nuove tariffe che la Regione Lazio approverà
Ecco le nuove tariffe: il Bit da 75 min passerà da 1.5 a 2 euro, il giornaliero da 7 a 9.4; il bigiornaliero da 12.5 a 16.7, il trigiornaliero da 18 a 24, il settimanale da 24 a 32 euro. Se un romano o un residente del Lazio vuole risparmiare, non resta che l'abbonamento mensile o l'annuale. Salvo “tessera del pellegrino” con relativo sconto, chi pagherà la mazzata sono quelli che usano i mezzi pubblici occasionalmente e i turisti. Una specie di super tassa per chi visita Roma.
Nota del cronista: A Milano il biglietto da 90 minuti giornaliero costa 2,20 euro, ma al nord le linee di metropolitane sono 5.
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