Bilancio Roma, anche la Cgil contro Gualtieri: "Manovra non all'altezza"
Il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Natale Di Cola: "Manovra inadeguata e senza confronto vero"
Il bilancio del Comune di Roma in discussione in queste ore in Assemblea capitolina "non è all'altezza delle sfide per il rilancio economico e sociale della Capitale". È quanto spiega in una nota il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Natale Di Cola.
L'attacco in casa
"Abbiamo incontrato unitariamente il sindaco Roberto Gualtieri sul bilancio preventivo per il 2024 del Comune di Roma - spiega Di Cola -. Abbiamo chiesto maggiori risorse per potenziare le politiche sociali, i servizi pubblici, le società partecipate e una maggiore attenzione alle politiche per lo sviluppo. Aspetteremo il bilancio finale per una valutazione più complessiva e puntuale ma quello che ci è stato presentato è un bilancio che stabilizza il debito e l'equilibrio contabile e che non è all'altezza delle sfide da affrontare per il rilancio sociale ed economico della Capitale".
Confronto iniziato tardi
"Ancora una volta - continua il segretario della Cgil di Roma - il confronto è iniziato tardi non consentendo la partecipazione necessaria per costruire un bilancio in grado di rispondere alle esigenze delle cittadine e dei cittadini. È un bilancio sulle cui risorse a disposizione incidono pesantemente fattori esterni alla gestione comunale come la sentenza della Corte Costituzionale sull'imu, il taglio dei trasferimenti da parte del Governo e il persistere della gestione commissariale che penalizza la gestione del bilancio ordinario della Capitale. Fattori esterni che riducono fortemente le entrate e su cui Campidoglio doveva e poteva fare di più, agendo nei confronti del Governo per ottenere maggiori risorse per il funzionamento della Capitale e sostenere le parte più fragile della società".
Rischio povertà
"Con l'abolizione del reddito di cittadinanza, a Roma, ci saranno 50 mila famiglie senza alcun sostegno da parte del governo e il Campidoglio non può, come ha fatto il governo, abbandonarle nella povertà ma sostenerle stanziando ulteriori risorse sul sociale. Registriamo un significativo avanzamento sulle politiche fiscali - aggiunge Di Cola -. Il Comune ha infatti accolto la nostra richiesta di aprire immediatamente il confronto sul fisco coerentemente con l'accordo appena siglato in Regione Lazio per ridurre e modificare anche l'addizionale comunale all'Irpef, che è la più alta d'Italia e rende i romani i più tartassati del Paese. Al fianco della riduzione della pressione fiscale chiederemo altre misure e azioni a sostegno del potere d'acquisto delle famiglie e per la realizzazione del Giubileo dei cittadini, affinché il Giubileo del 2025 per le romane e i romani non significhi solo disagi ma un'occasione per migliorare le condizioni di chi vive nella Capitale".