Bruciato il patrimonio dei ciechi: Ex Ipab Margherita di Savoia, la denuncia a Procura e Corte dei Conti su 34 mln di debiti

Ecco la denuncia che scoperchia il vaso di pandora sul patrimonio immobiliare da 230 mln frutto di donazioni private a sostegno dei disabili visivi

Immobili ex Ipab a Roma: villa Crespi
Roma

Ville, palazzi e appartamenti nelle zone centrali di Roma venduti si dice sottocosto destinati a manutenere il patrimonio immobiliare del valore di 230 mln e un debito monstre da 34 mln; poi un gioco di fondi e fondazioni che avrebbero sottratto l'ex Ipab di Regione Lazio buona parte del valore di mercato: sulla Sant'Alessio Magherita di Savoia si prepara lo tsnumani giudiziario ed erariale.

A sollevare l'onda è una lettera-denuncia del presidente dell'Associazione Ciechi e Invalidi Civili, Carlo Carletti che nei giorni scorsi ha redatto e spedito al presidente di Regione Lazio, Francesco Rocca all'assessore ai Servizi Sociali ma anche alla Procura Generale della Corte dei Conti, alla Procura delle Repubblica di Roma e, infine, alla Guardia di Finanza, una “richiesta dei verifica sulla gestione dell'azienda per i servizi alla persona disabile visiva Sant'Alessio Margherita di Savoia” che è una denuncia pesantissima sulla gestione di un patrimonio per i disabili visivi, frutto di storici lasciti e donazioni che nel tempo hanno raggiunto il valore di oltre 230 milioni di euro, rappresentati da abitazioni, ville, negozi e intere palazzine soprattutto nel Centro di Roma.

Le ombre sulla gestione nella relazione del Comitato Consuntivo

Carletti ricostruisce la storia dell'Ente, le cui ricchezze sono state affidate prima al fondi Sgr Sorgente e poi Castello Immobiliare che non avrebbero prodotto alcun reddito. E la ricostruzione storica di Carletti si basa sulla relazione del Commissario Straordinario presentata al Comitato Consultivo. Oltre ai tecnicismi contabili di vendite ed alienazioni autorizzate dalla Regione Lazio finite invece che nelle casse dell'Asp sarebbe stato investito in quote del Fondo Castello Immobiliare e che per le stesse alienazioni non esisterebbe una contabilità analitica dettagliata.

Il direttore generale riceverà lo stipendio anche in caso di licenziamento

L'elenco delle “anomalie” è lungo e chiama in causa tutti gli amministratori, compresa la nuova Fondazione Contatto, il cui direttore generale si sarebbe autorizzato da solo uno stipendio da 120 mila euro l'anno, con tanto di paracadute in caso di licenziamento, per cui sarà comunque retribuito per tutta la durata del contratto. Lo stesso direttore generale che, che in veste di amministratore unico della Contatto avrebbe nella sua disponibilità un appartamento in via Margutta affittato nonostante abbia una destinazione commerciale e ad un costo agevolato.

Carletti: "La mia denuncia nell'interesse della comunità dei non vedenti"

Le denuncia di Carlo Carletti, come precisa è stata redatta “nell'esclusivo interesse della comunità delle persone disabili visive, per verificare la eventuale esistenza di comportamenti o atti contrari alla gestione dell'Asp e nella gestione dei fondi chiusi di Sgr Sorgente e Castello, tenuto conto – scrive ancora – che tale patrimonio è stato donato da privati per fornire servizi alla comunità e del quale invece sembrano usufruirne in molti, esclusi i destinatari”.

C'è chi scommette che Carletti abbia aperto il Vaso di Pandora. E sulla Sant'alessio già si erano accesi i riflettori di un'inchiesta pesantissima di Natasha Farinelli in onda su Fuori dal Coro, la trasmissione di Mario Giordano su Rete4.

SCARICA E LEGGI LA DENUNCIA DI CARLO CARLETTI

Tags: