Caos elezioni a Roma, il dg del Campidoglio era in vacanza con la famiglia

Il caos dello scrutinio di Roma durante lo spoglio delle schede elettorali per le Europee sembra avere un colpevole: il diggì del Campidoglio Paolo Aielli

di Franco Pasqualetti
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Roma

Il caos dello scrutinio di Roma durante lo spoglio delle schede elettorali per le Europee sembra avere un colpevole: il direttore generale del Campidoglio Paolo Aielli. Il motivo? Durante il marasma che ha paralizzato i risultati in tutta Italia lui era in vacanza con la famiglia.

Nulla di strano, ferie programmate e diritto al riposo. Nulla di strano per un normale lavoratore, non per il Direttore Generale del Campidoglio, uno che guadagna 170mila euro l'anno. Con un ruolo, una responsabilità e uno stipendio simile non c'è diritto al riposo.

Le vacanze

Le vacanze per Paolo Aielli, direttore generale del Campidoglio non portano bene.  Prima del caos elettorale Aielli era stato prossimo alle ferie - poi fatte saltare - in almeno altri due casi: il primo quando scoppiò il caso Ruberti. Era pieno agosto e Aielli, già con le valigie pronte per il volo, fu fermato dal sindaco per gestire la situazione e trovare in corsa un nuovo capo di gabinetto (la scelta ricadde sul poco brillante Alberto Stancanelli, ma questa è un'altra storia). Altre vacanze programmate e poi saltate per la morte di Papa Ratzinger. E poi altri weekend nella villetta in Umbria con cane e famiglia saltati per emergenze varie (dai rifiuti ai trasporti). E' la una legge non scritta: quando Aielli va in ferie succede sempre qualcosa, al punto che anche i comunali che gli lavorano accanto si fanno il segno della croce quando vedono la lista delle ferie. Conoscendo il Direttore generale non crediamo assolutamente che abbia risosto "sto in vacanza, non rompete". Su questo ci mettiamo la mano sul fuoco: Aielli è uno che al lavoro ci tiene, è preprato e sicuramente la sua vita non è di quelle da invidiare, ma sicuramente partire durante le elezioni europee, che capitano una volta ogni cinque anni, sapendo che i sistemi informatici di Roma Capitale fanno pena, non è stata un'idea saggia. Ora sono in molti 

Il caso

Battute a parte il buon Aielli è un manager capace che deve correre dietro a tutte le emergenze di una città malgestita come Roma. Quella del caos elettorale, però, è una vacanza amara per il Direttore Generale: è montato un caso politico nazionale e Gualtieri ha preso schiaffi mediatici da ogni lato politico. Un fallimento dei sistemi informatici, dell'innovazione tecnologica al cui vertice è stato messo proprio il delfino di Aielli: Enrico Colaiacovo. Un genio secondo il diggì ma una figura mediocre secondo la maggior parte dei suoi colleghi capitolini. Per capire dove sta la verità basta vedere che innovazioni tecnologiche ha l'Amministrazione: qualche pc portatile e un portale che sembra uscito dal medioevo. Un po' poco per un direttore di dipartimento. Colaiacovo potrebbe essere la pedina più facile e perfetta da far saltare, il classico capro espiatorio per coprire vertici politici e dirigenziali. Ci sta, a Roma, nel Comune di Roma ci sta: pagano sempre i meno forti e dal Campidoglio agli assessorati più vicini al colle lo sanno bene....

L'attacco di Fratelli d'Italia con Perissa

"Il sindaco Gualtieri spieghi al più presto se corrisponda al vero la notizia che il direttore generale del Comune di Roma Paolo Aielli, nel fine settimana delle votazioni era beatamente in vacanza con sua moglie, tra l'altro assessore della Giunta - tuona il presidente della Federazione romana di Fratelli d'Italia, Marco Perissa - infischiandosene allegramente del caos creatosi a Roma a causa del mancato funzionamento dei sistemi informatici e che si è risolto solo grazie all'intervento del Ministero dell'Interno, che ha fatto intervenire direttamente i propri funzionari". E ancora: "Se così fosse - aggiunge - il primo cittadino non dovrebbe aspettare neanche un minuto prima di mandar via un dirigente apicale che ha dimostrato non solo la sua incapacità a organizzare un sistema elettorale efficiente, ma anche, cosa ancora più grave, la sua noncuranza davanti a un problema che ha messo in ridicolo l'intera Capitale d'Italia. Chi non ha cuore l'immagine della città e soprattutto il rispetto del voto dei cittadini, non merita di ricoprire cariche nel Comune più importante della Nazione".

Anche i grillini contro Aielli

"Apprendiamo dalla stampa che il Direttore Generale di Roma Capitale, mentre la città veniva esposta a una figuraccia internazionale essendo l'unico Comune d'Europa a non aver consegnato i dati di ben 78 sezioni, si trovava in vacanza ignorando l'enorme caos generatosi e preferendo proseguire tranquillamente le proprie vacanze in Umbria. Un autentico smacco per il personale impegnato ai seggi, letteralmente 'sequestrato' per più di 20 ore e per la regolarità delle votazioni. A questo punto, è più che lecito chiedere al sindaco Gualtieri che lo ha scelto se il dottor Aielli sia la persona più idonea per ricoprire un incarico di enorme responsabilità come quello di Direttore Generale della Capitale d'Italia",  dichiarano, in una nota, i gruppi consiliari capitolini M5S e Lista Civica Virginia Raggi.