Carceri, un altro detenuto si uccide a Regina Coeli: scatta l'allarme rosso

Nella giornata in cui l'associazione Antigone ha pubblicato il rapporto sulle condizioni delle carceri in Italia a Regina Coeli un detenuto si è tolto la vita

Roma

Nella giornata in cui l'associazione Antigone ha pubblicato il rapporto sulle condizioni delle carceri in Italia, tra il 2023 e i primi mesi del 2024, nell'istituto detentivo Regina Coeli di Roma un altro detenuto si è tolto la vita.

E così il carcere romano, che fino a poche ore prima con 5 suicidi condivideva con altre tre case circondariali il triste primato, è finito in testa alla rilevazione. In tutta Italia tra il 2023 e i primi mesi del 2024 si sono verificati 100 suicidi in carcere.

Record di suicidi

A Regina Coeli, come nelle case circondariali di Terni, Torino e Verona, si è verificato il numero più alto di suicidi nel periodo preso in analisi da Antigone: ne sono stati registrati cinque. Nella casa circondariale romana è stato rilevato anche un tasso di sovraffollamento pari al 182 per cento e superiore sia alla media nazionale (119 per cento) sia a quello di tutte le altre carceri italiane. A Regina Coeli i cinque episodi rilevati dall'associazione sono avvenuti tutti nel 2023 e quindi l'istituto è quello con il maggior numero di suicidi nel corso dell’anno passato. Sia a Terni che a Torino i casi, invece, sono stati quattro nel 2023 e uno nel 2024, mentre a Verona sono stati tre nel 2023 e due nel 2024.In tutte le carceri indicate l'associazione ha registrato una situazione più o meno grave di sovraffollamento.

Sovraffollamento

In dieci istituti su tredici il livello di sovraffollamento supera la media nazionale che, a fine marzo 2024, si assestava al 119,3 per cento. Il carcere romano di Regina Coeli è seguito da Verona e Taranto, rispettivamente con un tasso di 173 e 162 per cento di sovraffollamento. A riferire del suicidio di oggi a Regina Coeli è stato il Garante dei detenuti del Lazio, Stefano Anastasìa. "Ero all'interno dell'istituto, in direzione, quando è arrivata la notizia: un uomo di trentasei anni, cinese, in carcere da poco più di un mese, si è impiccato alla terza branda del letto a castello nella solita settima sezione, quel porto di mare di arrestati, isolati, puniti, separati, dove l'anno scorso se ne sono ammazzati quattro - ha spiegato Anastasìa -. Non posso che ripetere le parole del presidente Mattarella: servono risposte urgenti, contro il sovraffollamento, per condizioni di vita umane e dignitose, l'unico modo per contrastare la piaga dei suicidi in carcere". Si tratta del trentaduesimo suicidio di un detenuto in Italia dall'inizio dell'anno, il secondo nel Lazio.Su base regionale il territorio che ha registrato il maggior numero di suicidi in carcere tra il 2023 e il 2024 è la Lombardia (12 casi), seguita dal Veneto (11 casi) e dalla Campania (10 casi). Il Lazio, in questo contesto, con 7 suicidi in carcere si è posizionato quinto insieme a Puglia, Piemonte ed Emilia Romagna.

Testimonianze choc

Tra le testimonianze riportate nell'indagine dell'associazione c'è quella di un 21enne romano che a luglio del 2023 è stato arrestato per furto e dopo due mesi di detenzione si è tolto la vita in carcere. "R.B. era un giovane ragazzo romano, di appena 21 anni - si legge nel rapporto di Antigone -. Pare che non riuscisse a trovare lavoro e che quindi vivesse per strada. A luglio 2023 viene arrestato per furto e condotto nel carcere di Regina Coeli. Aveva bolle, macchie e arrossamenti su tutto il corpo. Scabbia, era stata la diagnosi del centro sanitario. Il 21enne era finito in isolamento. Dopo neanche due mesi di detenzione, si è tolto la vita all’interno della sua cella".

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