Caserme via Guido Reni: una sola offerta per Cd Real Asset ma la gara rallenta. Tutti i dubbi e le ombre
Rischia il freezer la gara bandita 10 mesi fa. L'offerta di Coima scade il 17 ottobre ma si affacciano le Generali di Caltagirone
Per le ex caserme di via Guido Reni e il relativo progetto di riqualificazione urbanistica, una delle cessioni urbanistiche di Cassa Depositi e Prestiti, con il fondo Cdp Real Asset, è in arrivo uno stop: la gara è stata bandita ma a Cdp è arrivata una sola offerta vincolata a 90 giorni di validità e il Cda non ha ancora concluso l'istruttoria interna.
Sul progetto di riqualificazione “Flaminio”, presentato nel 2016 per cambiare l'intero quartiere con appartamenti e una fascia verde sulla quale si affacceranno le attività commerciali “rendendola una piazza lineare e affaccio su via del Vignola” si addensano però nubi. A sollevarli è Milano Finanza che in un lungo articolo documenta la possibilità che alla scadenza della gara si possa arrivare con una “non assegnazione”. Scrive MF: “Secondo quanto si apprende da fonti CdP Real Asset, l'istruttoria interna è ancora in corso e al termine sarà sottoposta al CdA”.
Una sola offerta, quella della Coima del Gruppo Manfredi Catella
'offerta è quella presentata da più di 60 giorni dalla Coima del Gruppo che fa capo a Manfredi Catella con un vincolo di scadenza al 17 ottobre. Il Gruppo immobiliare su Milano ha firmato progetti come Porta Nuova, Garibaldi e Isola, artefici della rinascita immobiliare della città e ha nel portafogli la Torre Unicredit, il Bosco Verticale e la sede di Microsoft.
Una gara che non ha entusiamato il mercato immobiliare per il Museo della Scienza
L'offerta Coima è stata presentata per conto del fondi Esg City Impact ma sembra che l'assegnazione possa saltare per via del valore economico dell'offerta. Spiega sempre MF: “Seppur venga mantenuto il massimo riserbo sulle cifre, fonti confermano la congruità dell'offerta di Coima rispetto al valore dell'asset e del progetto di CdP messo a gara 10 mesi fa. Ma quella gara non avrebbe poi entusiasmato il mercato con il ritiro di importanti operatori, “spaventati dai tanti vincoli e oneri imposti sul progetto, tra cui i 43 mln di oneri di urbanizzazione per la costruzione del Museo della Scienza”.
I 45 mila metri quadri e il nuovo interesse di Caltagirone con Generali
Il rischio è che la gara possa essere annullata e che CdP possa decidere di aprire canali di dialogo con singoli operatori. Conclude MF, sostenendo un nuovo interessamento del gruppo guidato dal cavalier Francesco Gaetano Caltagirone, definito “fortemente interessato e che aveva provato a partecipare alla gara con un raggruppamento formato da Luiss e Generali. I bene informati sono pronti a scommettere che tornerà alla carica. D'altronde, oltre la gara CdP, a sollevare gli interessi sono quei 45 mila metri quadri in una zona strategica di Roma.