Caso Stefano Cucchi: 3 carabinieri alla sbarra accusati di falso e depistaggio

Il processo-ter per la morte di Stefano Cucchi a una nuova svolta: 3 militari della stazione Tor Sapienza andranno a giudizio

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Roma

Andranno a processo i tre carabinieri accusati di falso e depistaggio nell’ambito del processo Cucchi-ter. Il gup di Roma Francesca Ciranna al termine dell’udienza preliminare ha rinviato a giudizio Maurizio Bertolino, all’epoca dei fatti maresciallo presso la stazione di Tor Sapienza, Fortunato Prospero, capitano e comandante della sezione infortunistica e polizia giudiziaria presso il nucleo Radio Mobile di Roma e il suo collega Giuseppe Perri, all’epoca dei fatti maresciallo.

Secondo l’accusa, con le loro dichiarazioni avrebbero ostacolato la ricostruzione dei fatti durante il processo Cucchi-ter, relativo ai depistaggi. In particolare secondo il pm Giovanni Musarò, gli imputati avrebbero ‘’ostacolato’’ e ‘’sviato’’ le indagini con diverse dichiarazioni false, anche durante il procedimento. Le accuse sono a vario titolo depistaggio e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

La vicenda del depistaggio

Nel procedimento il ministero della Difesa è responsabile civile mentre sono parti civili Riccardo Casamassima, uno dei testimoni chiave che contribuì a svelare il pestaggio in caserma ai danni di Stefano Cucchi, la moglie, i tre agenti della penitenziaria, finiti sul banco degli imputati nel primo processo Cucchi e poi assolti in via definitiva per non aver commesso il fatto, oltre all’associazione Cittadinanzattiva.

La prima udienza del processo è stata fissata per il 25 settembre ottava sezione del Tribunale monocratico.