Cenone a base di pesce, risparmiare si può: i grossisti svelano il segreto

Metti una notte al Centro Agroalimentare di Roma. Sfatato il mito del lusso perché si può spendere poco e comperare bene. Basta non seguire la moda

di Valentina Renzopaoli
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Mercato pesce Car Roma
Roma

Il pesce è un lusso. E con l'arrivo del Natale i prezzi saliranno alle stelle. Colpa delle mode e di un menù che non sfrutta la creatività. Risparmiare si può, senza rinunciare alla qualità e alla fantasia. Ecco come.

Parte dal Mercato ittico del Centro Agroalimentare di Roma, il polo commerciale più grande d'Italia e il quarto in Europa con i suoi 140 ettari di superficie, il nostro viaggio nel mondo del pesce.

Il Car di Guidonia è l'anello di congiunzione tra gli armatori, i pescatori e i negozi al dettaglio, da cui acquista il consumatore finale. Qui il pesce arriva ogni notte da ogni porto d'Italia, da Nord a Sud, ma anche dall'estero, dagli Oceani Atlantico e Pacifico. E' il nostro viaggio nel mondo del pesce.

La vita da grossista: alle 2,3 del  mattino si apre il mercato

“Noi grossisti acquistiamo il pesce il pomeriggio, lo prepariamo per la vendita della notte, intorno a mezzanotte si fanno le prime trattative, alle 2.30 apre il mercato ittico, arrivano gli acquirenti, dalle grandi alle piccole pescherie, dai ristoratori agli ambulanti” spiega Giuseppe De Angelis, giovane titolare di una delle aziende del mercato.

 

Come funziona il Mercato Ittico del Car

Le luci si accendono in tarda serata, la giornata inizia intorno alla mezzanotte. Quando si arriva ci si scambia il “buongiorno” anche se fuori è buio e la temperatura è rigida. Senza chiasso, come in un puzzle che si compone, minuto dopo minuto, prendono forma i banchi da esposizione: ordinati, regolari, un disegno quasi geometrico. Che si colora quando nelle cassette di polistirolo bianco piene di ghiaccio, appaiono tutte le varietà di pesci che la natura ha creato. Ogni ben di Dio che “il mare porta”.

Pesci spada, tonni, polipi, calamari, sgombri, alici, gamberi, mazzancolle, triglie, e si potrebbe continuare.

I grossisti ordinano il pesce dagli armatori ma non si sa mai bene cosa si potrà vendere: dipende, appunto, dal mare, da quanto è generoso, da quanto le condizioni climatiche permettono di pescare. Le contrattazioni vanno avanti fino all'alba nel mondo parallelo del pesce. Una giornata al contrario, adatta solo a chi ha l'odore del mare nel sangue.

Che Natale sarà

Per il mercato ittico, aperto ininterrottamente tutto l'anno, il periodo di Natale è senza dubbio, il momento “clou”: si lavora senza sosta fino al 24 dicembre compreso.

La domanda da parte del consumatore aumenta vertiginosamente e anche i prezzi schizzano in alto.

“Per Natale gli italiani acquistano soprattutto fritture, polpi veraci, gambero, cozze, vongole, ostriche, scampi. Più c'è richiesta più il prezzo si alza anche perché c'è poca quantità a disposizione”, spiega il Direttore commerciale di una azienda storica del mercato.

Come risparmiare

Eppure, risparmiare si può: acquistando in anticipo, la settimana precedente o anche prima, abbattere e congelare il prodotto. In questo modo, i prezzi sono ancora calmierati. “Quando si arriva alla fine, la richiesta aumenta, l'offerta è sempre la stessa e per la legge del mercato, il prezzo “sballa””, spiega un grossista. E poi, evitare le mode e scegliere prodotti meno di tendenza: meglio optare per pesce dei nostri mari: sgombri, lanzardi, alici locali. Lo chiamano pesce povero ma povero non è.

Cenone di Natale: scordatevi le vongole. Effetto Granchio blu, prezzi stellari