Centocelle, lavori a rischio. Il Ministero frena sul trasloco degli sfasci

Il Ministero della Cultura dice no agli autodemolitori a La Barbuta. Il parere richiesto dal Campidoglio è negativo: scontro istituzionale

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Gli autodemolitori di Centocelle
Roma

Il ministero della Cultura dice no agli autodemolitori a La Barbuta. Il parere richiesto dal Campidoglio è negativo. L'idea del sindaco Gualtieri è quella di trasferire nell'area dell'ex campo rom, collocata a ridosso dell'aeroporto di Ciampino, i venti sfasciacarrozze al momento presenti nel parco archeologico di Centocelle.

Un'operazione quella di spostare le attività lontano da abitazioni e luoghi sensibili attesa da anni, e oggi ancora più urgente perché propedeutica ai lavori di riqualificazione del parco in vista del Giubileo. 

Parere negativo

"Abbiamo accolto con stupore il parere negativo del ministero" commentano gli assessori ai Rifiuti e all'Urbanistica, Sabrina Alfonsi e Maurizio Veloccia. Nel dettaglio la richiesta riguardava la possibilità di andare in deroga alle prescrizioni del Piano territoriale paesistico della Regione Lazio. "La realizzazione in quel luogo di un impianto consentirebbe la gestione avanzata di una particolare tipologia di rifiuto, considerato speciale ai sensi del D.L. n.152/2006 sulla quale per altro Roma è indietro rispetto agli obiettivi fissati dalla normativa nazionale e comunitaria" ricordano gli assessori. Senza contare come "utilizzare per un impianto un'area già compromessa renderebbe più semplice l'attività di bonifica dei luoghi, restituendo agli stessi una funzione di pubblica utilità a servizio della città". "Una proposta che ha avuto fin dall’inizio una complessa fase istruttoria, avviata con una ricerca di aree idonee su tutto il territorio di Roma Capitale che ha portato all’individuazione, come unica soluzione percorribile, dell’area di proprietà comunale che ha ospitato negli ultimi 25 anni prima un campo nomadi e poi un villaggio della solidarietà" spiegano ancora Alfonsi e Veloccia, convinta della bontà della scelta. "Un'area, lo ricordiamo, che è già stata pesantemente trasformata rispetto al suo assetto originario con strade, marciapiedi, asfalto e compromessa con i rifiuti, i container e le macerie che oggi sono visibili a chiunque".

Il Campidoglio

Il Campidoglio, comunque, non molla. "Stiamo predisponendo una nota da inviare alla Soprintendente Dott.ssa Porro, con la quale puntiamo a riaprire l’interlocuzione e ottenere la revisione del parere, che non può non destare sorpresa quando definisce questa area di eccezionale interesse paesaggistico, senza valutarne a pieno l'attuale stato di compromissione e trasformazione" proseguono gli assessori. "Se così non dovesse essere, ci aspettiamo che il Ministero sia pronto a intervenire direttamente o a mettere a disposizione dell'amministrazione di Roma Capitale le ingenti risorse necessarie a effettuare le bonifiche e i ripristini ambientali necessari per risollevare una delle aree maggiormente degradate di tutto il territorio di Roma". 

L'ordinanza di Gualtieri 

La richiesta rivolta al ministero era arrivata sotto forma di ordinanza del sindaco Gualtieri, firmata nelle vesti di commissario straordinario al Giubileo, lo scorso gennaio. Le ragioni per le quali il ministero avrebbe dovuto accoglierla? "Il rilevante interesse pubblico all’ipotesi di localizzazione di centri di raccolta e di impianti di trattamento di veicoli fuori uso" si legge nell'ordinanza, da considerarsi "prevalente" rispetto agli altri interessi di varia tipologia. C'è poi in parallelo l'urgenza di spostare le attività di smaltimento auto dal parco di Centocelle, dove è in corso un maxi intervento di riqualificazione, anche in vista del Giubileo, atteso da decenni. E pure "l'assenza di alternative" sul territorio. Senza contare il fatto che i 25 ettari in questione hanno già ospitato per dieci anni un campo rom, andando a determinare comunque "l'alterazione delle caratteristiche paesaggistiche ed ambientali del sito".

A rischio i lavori

Insomma, dopo ben 25 anni di tentativi di delocalizzazione andati a vuoto, l'area de La Barbuta per gli amministratori romani è quella adatta. Non lo è però per il ministero, e nemmeno per chi amministra il Comune di Ciampino. La sindaca Emanuela Colella si è detta più volte contraria, così come i comitati di quartiere attivi nella zona. Una posizione netta e inasprita dallo scontro tutto interno ai democratici. Colella è stata eletta con una coalizione Pd-M5s e ha chiesto più volte, invano, un passo indietro ai compagni di partito. Ora però a rischiare lo stop ci sono i lavori nel parco di Centocelle, dove il Campidoglio ha promesso di realizzare, per dirla con Gualtieri, "il Central Park di Roma est".