Comunali 12 giugno, Caporetto 5 Stelle, Paolo Ferrara: “Il Pd ci fagocita”

Paolo Ferrara vicepresidente del Consiglio Comunale di Roma al vetriolo: “Una disfatta annunciata, l'alleanza col Pd ci fagocita”

Roma
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Toni spesso a colori ma con grande onesta: Paolo Ferrara, vicepresidente del Consiglio Comunale di Roma non si nasconde dietro l'interpretazione dei numeri: le amministrative del 12 giugno per il Movimento Cinque Stelle sono state una disfatta clamorosa.

E la rappresentanza grillina esce con le ossa rotte, c'è anche spazio per una Caporetto come accaduto a Guidonia, dove il sindaco uscente è stato mandato a casa al primo turno.

Allora Ferrara, come sono andate queste elezioni?

“Passiamo alla seconda domanda per favore. Ma sì è andata male, malissimo ed era prevedibile e questo perché sono statui fatti errori strategici”.

Prima del mea culpa, vediamo gli effetti. Cosa accadrò al Governo e soprattutto cosa accadrà alla Regione Lazio dove due assessori, Lombardo e Corrado hanno già firmato l'alleanza elettorale col Pd?

“Io sono convinto che vada aperta una riflessione a livello nazionale ma ormai siamo alla vigilia del semestre bianco e niente colpi di testa. Urge un ragionamento più organico su cosa conviene al nostro Movimento. Così dentro la colazione siamo nulli”.

E a livello di Regione Lazio?

“Me lo lasci dire: Roma prende il 20% con il modello Raggi e con le civiche e quindi ha funzionato. E roma cuba il 50% dell'elettorato regionale e ora in provincia siamo spariti. Per le regionali dobbiamo partire con questi dati”.

E' una polemica con gli assessori Valentina Corrado e Roberta Lombardi?

“No è un suggerimento per poter trovare la via giusta e rappresentare il movimento sui territorio”.

E' una forma diplomatica per dire che l'alleanza col Pd non funziona?

“Io lavoro per il Movimento, non sono un diplomatico”.

Torniamo agli errori. Quali?

“Secondo me paghiamo l'appoggio al Governo Draghi e la pancia degli elettori è stimolata. E' evidente che quando ci alleiamo col Pd non siamo compresi”.

Analizziamo i risultati dell'alleanza coi Dem...

“A Guidonia avevamo il sindaco uscente e abbiamo reso il 4% senza neanche un consigliere. A Viterbo siamo all'1,8. Qui sono i numeri che dicono che siamo penalizzati da questa scelta. A Frosinone siamo all'1,6-1,8, penso a Rieti dove c'era un simbolo strano e pure lì.. “.

Ma ci sarà qualcosa di positivo?

“Sì i fuoriusciti dal Movimento confluiti in Alternativa che prendono il 3,8”.

Senta lei è una persona onesta e schietta e un gran lavoratore per il Movimento. Quanto brucia questa tornata elettorale?

“Sì ho sempre lavorato anche quando mi sono preso la responsabilità di chiedere piazza San Giovani per 1 mln di persone... senza nessuna struttura che mi auitasse e questo perché credevo nel progetto”.

La domanda era brucia? E quanto?

“Non credo sia acuta ma una crisi importante. Noi abbiamo sempre dimostrato che nei momenti difficili siamo riusciti a ripartire. Stavolta sempre un ragionamento più articolato, più politico e meno di pancia”.

Queste amministrative dicono che siete sotto soglia... Praticamente scomparsi...

“Sì, ecco perché serve un ragionamento. In questo progetto non c'è espressione politica e noi dobbiamo fare un ragionamento. A Guidonia se ci presentavamo da soli avremmo preso almeno il 10% Invece...”.

Invece?

“Il Pd ci ha fagocitato e Europa Verde ha fatto il pieno. Gi ambientalisti hanno preso i nostri consensi e sono passati dall'1,8 al 5%. Se devono scegliere tra Verdi e noi, gli elettori scelgono loro”.