“Continuerò con gli esorcismi, i miei sacramenti sono validi”, monsignor Micalef sfida Papa Francesco

Con una lunga lettera Salvatore Micalef apre la battaglia contro la Chiesa di Roma: “Il mio ministero in Italia e in tutto il mondo”

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Papa Francesco in Campidoglio
Roma

Monsignor Salvatore Micalef, ormai è scontro diretto con Papa Fracesco e la Chiesa di Roma. La formalizzazione del Vicariato con la quale Micalef viene definito “Sedicente patriarca... non in possesso delle facoltà ministeriali per amministrare sacramenti, scatena l'ira del “prelato di successione apostolica di San Paolo Vi Papa”.

Con una lunga e compressa lettera, Salvatore Micalef consegna ad affaritaliani.it una serie di precisazioni e di minacce di ricorrere alle vie legali anche contro il Vicariato di Roma con la quale annuncia che in risposta all'atto del Vicario di Roma, Papa Francesco, “continuerò normalmente a svolgere il mio Ministero Apostolico sia in Italia che in tutte le altre parti del mondo a testa alta, ESORCISMI COMPRESI”.

Scrive Micalef: "Siete ignoranti, sono di Successione Apostolica di San Paolo VI Papa"

Scrive Salvatore Micalef: “Con la presente, vi comunico che provvederò a querelarvi presso la Procura della Repubblica per diffamazione aggravata alla mia persona, violazione della Costituzione della Repubblica Italiana, articoli, 8, 19, 20 sulla libertà di culto, impedimento a svolgere l'attività attiva di culto, con richiesta di risarcimento danni, in quanto, sono di Successione Apostolica di San Paolo VI Papa, quindi VALIDO dal punto di vista: teologico, liturgico e sacramentale, e i  Sacramenti che amministro sono VALIDISSIMI. Leggere il Documento della Congregazione della Dottrina della Fede, la Dominus Iesus scritta dall'ex Card. Prefetto Ratzinger, successivamente Papa Benedetto XVI al punto 17. IGNORANTI”.

"Non sono stato cacciato dalla sedicente chiesa di Roma che non è più cattolica"

E poi puntualizza. “Oltretutto, esiste la libertà di culto in ogni paese democratico, e non è assolutamente vero che sono stato cacciato dalla sedicente chiesa di Roma, che non è più cattolica, in quanto, con l'eretica enciclica di Bergoglio "Fratelli tutti" è diventata una chiesa cosmopolita e progressista, abbracciando, musulmani, protestanti, evangelici e luterani, Pachamama e quant'altro, in un unico pentolone, perdendo l'Autentico Magistero. Sono orgoglioso di non farne parte. Io personalmente non ho mai dichiarato di appartenere alla sedicente chiesa di Roma, in quanto non riconosco la loro autorità, e governo. La Prelatura, è stata riconosciuta come Ente Ecclesiastico mediante una presa d'atto da parte della Prefettura di Roma, con l’accordo del Ministero dell’Interno di Roma, quindi possiede la Personalità Giuridica. Esiste uno statuto e un atto costitutivo registrato all'Agenzia delle Entrate con relativo Codice Fiscale, sia della Prelatura che della Chiesa SS. Pietro e Paolo - Giurisdizione Sui Iuris”.

"Avanti a testa alta col mio ministero, esorcismi compresi"

nfine la sfida al Santo Padre, al quale evidentemente non si sottopone secondo la regola dell'obbedienza: “Vi comunico con orgoglio, che continuerò normalmente a svolgere il mio Ministero Apostolico sia in Italia che in tutte le altre parti del mondo a testa alta, ESORCISMI COMPRESI. La stessa querela interesserà anche il sedicente vicariato di Roma”.