Corruzione al Miur: torna in carcere lo psicologo Bianchi di Castelbianco

La Finanza esegue 7 ordinanze di custodia. Tutte le “dazioni” per dirigenti e funzionari del ministero Miur e il meccanismo della corruzione

Roma
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Nuova misura cautelare nei confronti dell’imprenditore romano, lo psicologo ed editore, Federico Bianchi di Castelbianco, già ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Roma per corruzione in relazione ad appalti Miur.

I finanzieri del Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza hanno eseguito su delega della Procura di Roma una ordinanza emessa dal gip Tribunale capitolino applicativa di misure cautelari personali nei confronti di sette persone, indagate, a vario titolo, per reati di corruzione.

Tutti gli arrestati

Le misure riguardano l’imprenditore romano, risultato amministratore di fatto e/o di diritto di 3 società e di una fondazione, che hanno ricevuto, nel periodo 2018-2021, affidamenti da parte di Istituti scolastici per circa 23 milioni di euro; tre persone collegate all’imprenditore che sarebbero intervenuti, a vario titolo, nella dazione delle utilità; due dipendenti del Ministero dell’Istruzione, uno dei quali recentemente pensionato, che avrebbero posto in essere atti contrari ai doveri d’ufficio a fronte delle utilità ricevute dall’imprenditore. A carico di un terzo dipendente del citato Ministero, è stata applicata la misura interdittiva della sospensione temporanea per un anno dall’esercizio del pubblico ufficio.

In base agli elementi raccolti nel prosieguo delle indagini, sono emersi indizi secondo i quali l’imprenditore romano, già sottoposto agli arresti domiciliari per aver corrisposto utilità al Capo Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali del Ministero dell’Istruzione, è stato oggi raggiunto da una nuova analoga misura cautelare per ipotesi di corruzione di altri funzionari e dirigenti dello stesso ministero. Sulla base del quadro accusatorio delineatosi nel corso delle indagini preliminari, l’imprenditore avrebbe potuto contare sulla collaborazione fornita dai dipendenti del Ministero dell’istruzione, secondo uno schema di scambio di interessi tradotti in vantaggi economici per l’imprenditore e utilità per i pubblici dipendenti.

Corrompere per conoscere i bandi del Ministero

L’imprenditore sarebbe stato, così, in grado di conoscere anticipatamente i contenuti dei bandi per il finanziamento di progetti scolastici apportandone le modifiche necessarie per favorire le sue società e avrebbe partecipato a riunioni strategiche presso il Ministero dell’Istruzione per concordare la distribuzione dei finanziamenti destinati ad alcuni istituti scolastici. In questo quadro, due soggetti dipendenti dell’imprenditore, oggi finiti agli arresti domiciliari, avrebbero contribuito alla predisposizione del contenuto dei bandi di gara anticipati in modo che potessero essere agevolmente aggiudicati agli enti riconducibili all’imprenditore e, nel contempo, avrebbero partecipato consapevolmente alla dazione delle utilità in favore dei pubblici ufficiali, occupandosi delle modalità operative per l’assunzione o il conferimento di incarichi e per i pagamenti delle spese richieste o sostenute per conto dei pubblici ufficiali.

La misura degli arresti domiciliari ha riguardato anche un campano, titolare di una ditta individuale con sede a Marcianise (Ce), che avrebbe emesso fatture per operazioni inesistenti allo scopo di fornire una giustificazione contabile al denaro in uscita dalle società dell’imprenditore romano destinato, in realtà, a coprire le spese sostenute in favore del Capo Dipartimento.

L'elenco delle utilità che nascondevano la corruzione

Per quanto concerne i tre dipendenti del Ministero dell’Istruzione: il dirigente, ora in pensione, avrebbe percepito utilità consistenti nel pagamento dei canoni di locazione di un appartamento a Roma per il periodo febbraio 2020 –giugno 2021, pari a circa 40.000 euro e per i lavori di ristrutturazione pari a circa 15.000 euro, effettuati nel 2021 su un immobile di proprietà, anch’esso nella Capitale; la funzionaria avrebbe ottenuto dall’imprenditore il pagamento pari a circa 69.000 euro per una camera utilizzata dal fratello, presso un Bed and Breakfast di Roma, per il periodo febbraio 2019 – giugno 2021; il funzionario, oggi raggiunto dalla misura della sospensione temporanea dall’esercizio del pubblico ufficio, avrebbe ricevuto beni in natura pari a circa 5.000 euro (motorino e computer). Il gip ha disposto inoltre nei confronti dei tre pubblici ufficiali indagati, il sequestro preventivo pari alle somme oggetto di corruzione.

 

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