Corte dei Conti, condannato un indagato su due: “La corruzione male endemico”

La relazione del presidente del Lazio, Tommaso Miele: “Fondi pubblici, appalti, concussione, consulenze e spese”. Ecco sprechi e ruberie

Roma

Corte dei Conti del Lazio, i numeri dell'inaugurazione dell'anno giudiziario sono da brivido: “Nel 2923 condanne a risarcire per 36 mln di euro, mentre a fronte di 240 indagati 127 sono stati condannati e 113 assolti”. Il presidente Tommaso Miele non ha dubbi: “La corruzione nella pubblica amministrazione è un male endemico”.

Secondo Miele, “la corruzione agevolata da una legislazione alluvionale e poco chiara, assai farraginosa. Fra le fattispecie dannose che sono state trattate nei giudizi definiti dalla Sezione meritano di essere segnalate, fra le altre, quelle aventi ad oggetto – continua Miele, la concessione di finanziamenti o di contributi pubblici da parte delle amministrazioni pubbliche in assenza dei presupposti previsti dalla legge o la mancata utilizzazione degli stessi per le finalità per le quali essi vengono erogati fattispecie di danno relative alla erogazione di contributi pubblici per l’efficientamento energetico relative a condotte di illecita percezione, da parte di società, assai spesso fallite, di titoli di pubblica incentivazione per progetti di efficientamento energetico (cosiddetti certificati bianchi), negoziabili nel rispettivo mercato elettronico, nonché convertibili in denaro pubblico presso la Cassa Servizi Energetici e Ambientali; la stipula di contratti di locazione, attivi o passivi, a prezzi diversi da quelli di mercato’’.

Appalti, consulenze, finanziamenti europei e incarichi professionali

E ancora, ha aggiunto Miele, ‘’fattispecie di danno relative all’affidamento di appalti, a margine dei quali si sono spesso registrati episodi di corruzione o di concussione; l’affidamento di incarichi di consulenza esterni da parte delle amministrazioni pubbliche in assenza dei presupposti previsti dalla legge; l’illegittima erogazione di finanziamenti europei; casi di assenteismo da parte di dipendenti pubblici; fattispecie di danno relative all’espletamento di incarichi professionali da parte di professori universitari in posizione di tempo pieno, o in assenza di autorizzazione; fattispecie di danno relative al mancato riversamento di una quota dei compensi in caso di espletamento di incarichi professionali esterni da parte di dipendenti pubblici; fattispecie di danno da disservizio; fattispecie di danno all’immagine, assai spesso a margine di episodi di corruzione o concussione da parte di amministratori e dipendenti pubblici’’.

"La burocrazia e la corruzione bloccano gli investimenti stranieri in Italia"

Gli effetti di una corruzione così diffusa per Miele sono chiari: “Assai spesso la burocrazia e le lentezze della Pubblica amministrazione hanno scoraggiato gli investitori stranieri dall’investire nel nostro Paese, bloccando, di fatto, il rilancio dell’economia. Per questo motivo occorre, quindi, guardare con attenzione a riforme volte a conseguire l’obiettivo del buon funzionamento delle istituzioni e della pubblica amministrazione”.

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