Delitto Sacchi: “Anastasia una bugiarda”. Il Piemme: “Menzogne e false piste”

L'Appello per il delitto Sacchi si apre con un affondo dell'accusa: “Ancora non capisco perché è stato ucciso Luca”

Roma
Condividi su:

"Ancora oggi a me sfugge il motivo per il quale è stato ucciso Luca". Lo ha detto il pm Giulia Guccione nel corso della requisitoria nel corso del processo per l'omicidio di Luca Sacchi, il 24enne romano ucciso nel quartiere Appio Latino a Roma il 24 ottobre 2019 durante una compravendita di droga.

Gli imputati sono Valerio Del Grosso, che avrebbe sparato l'unico proiettile uccidendo il giovane, Paolo Pirino, Marcello e Armando De Propris e Anastasiya Kylemnyk, la fidanzata della vittima. "Non" si è trattato di "una esecuzione programmata, non una vendetta personale, e anche la sottrazione della zaino" rosa di Anastasiya che avrebbe dovuto contenere i soldi "era già avvenuta; il grilletto" è stato "premuto con inutile violenza per affermare la propria figura agli occhi degli amici".

Dietro il clamore mediatico un obiettivo politico

L'omicidio di Luca Sacchi, "ha suscitato un clamore strumentalizzato anche dalle forze politiche. C'e' chi in questo processo ha mistificato i fatti creando dei veri e propri depistaggi - ha contonuato la pm Giulia Guccione nel corso della requisitoria del processo per la morte di Luca Sacchi. L'amico di Luca, "Giovanni Princi, ha tenuto un comportamento ostativo all'accertamento della verità dei fatti - spiega la pm - E Anastasiya Kylemnyk ha mentito e cambiato versione più volte. Per fortuna i depistaggi non hanno colto nel segno e oggi si è potuto chiarire il contesto in cui è maturato l'omicidio".