Esulta per Trump e conquista l'home page del Telegraph: l'uomo copertina è un imprenditore romano. La storia
"Sono in America per lavoro e grande fan del partito Repubblicano, ho deciso di prendere parte alla notte elettorale dal GOP di New York"
Esulta per Donald Trump e conquista l'home page del Telegraph: l'uomo copertina è un imprenditore romano, Alessandro Fornaciari classe 1998. “A sua insaputa” è diventato il volto dei festeggiamenti per la vittoria del 47esimo Presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump in uno dei quotidiani più letti al mondo.
Svegliato da Affaritaliani.it al termine della maratona elettorale, Fornaciari racconta la sua storia: “Ho aperto gli occhi al mattino e ho trovato messaggi e chiamate perse da amici e parenti, ho aperto il telefono e ho visto l’articolo del Telegraph… Non riuscivo a crederci”.
Perché andare in America a festeggiare la vittoria di un Presidente USA? E soprattutto sostenere perché Trump?
"Sono in America per lavoro ed essendo un grande appassionato di politica USA, nonché un grande amante del partito Repubblicano, ho deciso di prendere parte alla notte elettorale organizzata dal GOP di New York. Io non ragiono come il resto della mia generazione, sono un imprenditore, pago una quantità spropositata di tasse e sarò sempre dalla parte di chi professa un’economia meno “invadente””.
Quando ha deciso di partire per l’America?
“Il viaggio era organizzato già da mesi, sarei dovuto partire in queste date per seguire più clienti in realtà, alcuni anche esponenti del partito Repubblicano stesso, il mio è stato un road trip che mi ha portato un po’ ovunque nella East Coast”.
Che accoglienza ha trovato nel comitato elettorale di Donald Trump? Come si è trovato immerso nei Repubblicani?
“Mi sono sentito a casa. Da sempre sono un sostenitore del partito e loro erano estasiati dal vedere un italiano così accanito a tifare Donald Trump. Mi hanno accolto benissimo e sono stato un protagonista assoluto della serata, tanto da finire in copertina sul The Telegraph”.
Addirittura il protagonista? E' diventato la mascotte MAGA di New York City con tanto di balletto "trumpiano"...
“Ho provato a ballare, ma non è il mio forte… Sono stato più bravo ad urlare in faccia alle telecamere come avrete notato”.
In questa tornata elettorale il vero ago della bilancia, oltre la Pennsylvania, sono stati i giovani. Ha percepito il coinvolgimento della gioventù durante l'elezione?
“Assolutamente si, molti giovani, anche non bianchi, hanno deciso di votare per Trump perché in lui hanno visto l’incarnazione dell’americano di successo che ci è riuscito. Nonostante sia nato già ricco e sia un multimiliardario, viene percepito come uno del popolo, come l’ultimo simbolo di un sogno americano che non vuole tramontare mai”.