Expo 2030, da sogno a incubo: per la Capitale 17 voti su 182. Riad batte tutti

Da sogno a incubo: Riad straccia Roma nella corsa all'Expo. Una sconfitta bruciante per Gualtieri. Rabbia e delusione del Comitato promotore: "Ci siamo battuti"

di Franco Pasqualetti
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Roma

Il sogno sperato si è tramutato in un incubo. Roma è stata battuta da Riad nella corsa ad Expo 2030. Neanche la gioia, seppur effimera, di poter arrivare al ballottaggio. Riad ha stracciato tutti, dominando una corsa a suon di petroldollari. Riad, capitale dell'Arabia Saudita, si è aggiudicata l'Expo 2030 con 119 voti su 182.

La sudcoreana Busan ha ottenuto 29 voti, mentre Roma si è classificata terza con 17. Non ci sono stati astenuti. Così non è stato e la delegazione italiana ha lasciato mestamente il salone d'onore dell'hotel Plaza di Parigi.

Un sogno infranto

Un sogno inseguito per più di due anni e cullato tra viaggi istituzionali e promesse con i paesi votanti. Alla fine neanche il voto di Istraele ha avuto l'effetto volano: Roma si è fermata a XXXX voti contro i XXXX di Riad. Una brutta, bruttissima sconfitta in una partita giocata a faccia aperta. Senza paura. Putroppo lo strapotere dei petroldollari arabi hanno avuto la meglio sul fascino di Roma, della sua storia e dei suoi diritti. 

La delegazione

Nella Ville Lumière erano arrivati il presidente del Comitato promotore, Giampiero Massolo, il direttore generale Giuseppe Scognamiglio, e i rappresentanti della Fondazione Expo Roma 2030, che raduna le aziende italiane sostenitrici, a partire dal presidente Massimo Scaccabarozzi, dal Dg Lamberto Mancini e dal presidente di Unindustria, Angelo Camilli, da cui è nata nel settembre 2020 l’idea di candidare Roma. Per Camilli, che  ha comunque elogiato la grande collaborazione istituzionale tra Governo, Regione e Comune la sconfitta brucia perché poteva dare nuovo slancio a Roma e al Sistema Italia. In prima fila ovviamente il sindaco Roberto Gualtieri, che non aveva smesso di credere nel miracolo e ha continuato a impegnarsi fino all’ultimo, viaggiando in tutto il mondo. Lo abbiamo visto solo, abbandonato anche dalla Premier Meloni che, evidemente, annusava l'odore di sconfitta e dal suo vicino di casa istituzionale Francesco Rocca. 

Non sono bastati i voti di Africa e Israele

I voti promessi dal comparto africano e, in extremis da Israele, non sono bastati a scalfire Riad che, per smacco aveva anche sponsorizzato ormai da due mesi le maglie dell'As Roma: una beffa nella beffa per il Campidoglio e per l'Italia stessa. Ora si dovrà ripartire ma senza l'entusiamo del sogno governare una città dove resta solo il Giubileo ad illuminare il domani è davvero difficile.

Ora tutti sotto accusa

Nessuno si aspettava un risulato così amaro. Solo 17 voti e Roma, che doveva essere l'outisider di Riad, è arrivata terza. Un Gualtieri visibilmente accigliato ha rilasciato le solite dichairazioni di facciata ma la realtà è una guerra tra il Comitato promotore e il Campidoglio. Perché va bene perdere ma essere umiliati è un'altra cosa. Aveva visto lungo - pare avvertita dai suoi esperti esteri - Giorgia Meloni. La Premier non sbaglia un colpo e latitare una figuraccia così risonante è un merito non una fuga.

 

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