Farmacisti, la battaglia di Roma: l'ordine al voto, campagna lunga 1 anno

Oltre mille farmacie e 6 mila specializzati al voto ma un solo candidato. Lascia il presidente Emilio Croce e si scalda Giuseppe Guaglianone

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Roma

Tra Roma e Provincia sono più di mille farmacie e almeno 6 mila iscritti all'Ordine che saranno chiamati al voto per la prima volta dopo la Pandemia. In ballo non c'è solo la salute di oltre 2,8 milioni di persone ma anche un business da brivido.

Con le spese di gestione aumentate così come per le famiglie ma ben rimpinguate con la vendita dei prodotti da banco - dove però si fa sentire la concorrenza delle parafamarmacie, - se non è in discussione la sopravvivenza delle imprese c'è il rinnovo del contratto nazionale alle porte e la svolta di aprire le farmacie alla somministrazione dei vaccini.

Croce non si ricandida, si prepare il vice Guaglianone

Col presidente uscente Emilio Croce ha fatto sapere di non voler ricandidarsi, si fa avanti ufficialmente i vice, il dottor Giuseppe Guaglianone, farmacista e direttore dell’Area Funzionale del Farmaco della ASL Roma4. Pronto lo slogan #ora cambiamo la professione, Guaglianone inizia la sua corsa solitaria alla presidenza: “Per il futuro della professione la strada necessaria da intraprendere parte dalla ridefinizione dell’identità professionale, per far tornare a crescere il rispetto e per attrarre i giovani verso questa professione. Negli ultimi anni assistiamo a un trend sempre più preoccupante, dove la laurea in farmacia ha perso appeal rispetto al passato e perdura il gap retributivo di genere”.

Farmacisti col contratto del Commercio

Ancora il monocandidati: “Crediamo che la ridefinizione dell'identità professionale sia fondamentale per il nostro futuro. Molti farmacisti hanno contratti professionali legati al commercio, il che crea uno scarto tra ciò che sappiamo di essere e ciò che risulta contrattualmente. Questo scarto identitario sta minacciando la nostra professione e la rende meno attraente per i giovani. Dobbiamo agire sull'identità, definendo il farmacista come un professionista sanitario”.

Anche se questo settore sanitario sembra non risentire della crisi, Guaglianone vede ombre sul futuro: “A Roma alcune farmacie sono in sofferenza perché i costi di gestione sono aumentati ma ci sono sempre meno residenti. E poi c'è il problema della concentrazione che non aiuta i piccoli professionisti: alcune strutture sono in mano a grandi gruppi e gestite da società di capitali che hanno capacità di investimento diverse dai singoli professionisti”.

Quindi anche la Farmacie piangono?

“Per fortuna non piangono ma siamo coscienti delle difficoltà economiche di tanta gente e cosi in collaborazione con Federfarma abbiamo lanciato l'iniziative “Un farmaco per gli ultimi”, una raccolta di medicinali per aiutare chi non è in grado neanche di acquistare i medicinali. L'abbiamo presentata al Papa e sarà operativa per tutto il mese. Per fortuna che in Italia esiste il Sistema sanitario universale, non ce lo dimentichiamo”.