Femminicidi, Arrighi: “Ora profondi interventi di educazione all'affettività"

Il noto scrittore e criminalista Gianluca Arrighi interviene sul dramma della violenza contro le donne: “Bisogna insegnare ai ragazzi la vita di coppia”

Perugia - Piazza Birago- Giornata internazionale contro la violenza sulle donne - Flash Mob ORA BASTA
Roma

"Sabato 25 novembre sarà la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e non mi stancherò mai di ripetere come il dramma dei femminicidi possa essere risolto soltanto attraverso un profondo intervento culturale".

Queste le parole di Gianluca Arrighi, il noto scrittore e criminalista che recentemente ha fondato “Priya”, il pool di giuristi a tutela delle vittime della violenza di genere.

“È necessaria una strategia politica finalizzata all'educazione e alla sensibilizzazione delle nuove generazioni, con l'obiettivo di affondare le radici culturali della violenza e delle sue cause. Occorre un piano concreto di educazione all'affettività, a partire dalla scuola, attraverso cui insegnare, o reinsegnare, ai ragazzi come si controllano gli impulsi emotivi, come ci si orienta nel consolidamento delle relazioni intime e sentimentali, come si gestisce una vita di coppia costruttiva. Bisogna combattere ogni discriminazione legata al sessismo e ai ruoli di genere, che rappresenta il terreno più fertile per il proliferare della violenza maschile contro le donne. L'educazione all'affettività può essere davvero uno strumento di prevenzione formidabile ed è già stata attivata nelle scuole di diversi paesi europei".

"La nostra società permeata permeata da un rapporto malato tra identità di genere e stereotipi culturali"

È fondamentale - ha poi concluso Arrighi - che i giovani comprendano a fondo come la nostra società sia ancora permeata da un rapporto malato tra identità di genere e stereotipi culturali e che ogni relazione interpersonale debba essere fondata sul rispetto e sul consenso”.

Tags:
25 novembrefemminicidigianluca arrighipool giuristi violenza donnepriyaviolenza contro le donne