Francesca Fagnani alla Commissione Antimafia: “Il core business della criminalità romana è la droga”

Dagli anni '50 in poi, sono arrivate tutte le mafie tradizionali, la campana, la siciliana e la calabrese perché a Roma torta e grande e ci mangiano tutti"

Roma

"Il core business della criminalità organizzata resta il narcotraffico". Lo ha detto la giornalista Francesca Fagnani, ascoltata davanti alla Commissione parlamentare Antimafia nell'ambito del filone di inchiesta sulla criminalità organizzata a Roma.

"La specificità della criminalità romana è che a Roma, dagli anni '50 in poi, sono arrivate tutte le mafie tradizionali, la campana, la siciliana e la calabrese perché a Roma torta e grande e ci mangiano tutti", ha continuato Fagnani distinguendo "tra spaccio e narcotraffico". "A Roma si fa fatica a capire che esiste un grande importante cartello, pari a quelli sudamericani, che muove milioni, si parla di grossisti della droga non del pusher di quartiere che è l'ultimo anello della catena", ha aggiunto spiegando che è ovvio che poi una delle "attività principali delle mafie a Roma è anche quella del riciclaggio".

Cerimine e ultras: "La saldatura è un dato di fatto"

Rispondendo a una domanda su possibili contatti tra criminalità romana e le curve, Fagnani ha sottolineato che "il legame, la saldatura tra tifo organizzato - parliamo della frangia degli ultrà - e la criminalità ormai lo possiamo considerare un dato di fatto".

Criminalità e Destra eversiva": "Siamo come negli anni '80"

Riguardo a possibili connessioni con estremismi della destra eversiva, Fagnani ha ricordato che "il pericolo resta quello degli anni '80, che alcuni gruppi legati alla destra eversiva possano sfruttare la criminalità romana e servirsene come fosse una agenzia dei crimine per quello che gli serve: armi, liquidità e copertura criminale".

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