Francesco Rocca, un anno di Regione Lazio: Sanità macigno, più ombre che luci

Le pagelle di un anno di governo di Francesco Rocca. Uno scenario di poco al di sopra della sufficienza ma costellato da promesse e “priorità dialettiche"

di Fabio Carosi e Franco Pasqualetti
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Roma

Mai promettere ciò che non si riesce a mantenere, soprattutto per la Sanità del Lazio dove le liste d'attesa restano un nodo mai affrontato a “mani nude”. Così un anno di Giunta di centrodestra del Lazio guidata da Francesco Rocca presenta un bilancio “drogato” dalle parole alle quali sono seguiti pochi fatti.

Il resto è ordinaria amministrazione. In uno scenario dove dominano le ombre, il presidente si merita un 4,5. Sorpresa ma non troppo: la Giunta è decisamente a trazione femminile e paradossalmente infarcita di medici. Brillano solo gli assessori Angelilli e Rinaldi il cui lavoro ha come matrice il silenzio e l'operosità. Ma “Quello che abbiamo trovato” non può essere più utilizzato come alibi: se lo scenario era così complesso, perché accettare una sfida simile?

Francesco Rocca 4,5


 

Tante promesse al grido di “ogni tema è una priorità”. Il Governatore ha trovato sicuramente una situazione disastrosa: dai conti alla Sanità, la Regione era ed è una Caporetto. Ma a distanza di un anno l'impatto del nuovo corso non c'è stato: solo annunci e tanta pasticceria fatta male e confezionata peggio. E poi le liste d'attesa segnano un anno di parole. Alla Sanità serve un politico con degli obiettivi politici  e non può essere mortificata lasciandola in mano ad un tecnico quale l’attuale direttore. Le poche prese di posizione, dal Gay Pride alla denuncia di Brozzi alla Corte dei Conti sono state un boomerang dove ne è uscito sempre con le ossa rotte. Per governare una Regione difficile come il Lazio serve un cambio di passo. Meno prese di posizione su grandi temi e i cittadini al centro dell'impegno. 

Roberta Angelilli 7


 

A differenza di Rocca la vicepresidente della Regione parla poco ma fa molto. Un lavoro di cucitura politica tra le varie correnti presenti in Giunta e un ruolo strategico come le Attività Produttive in cui il Lazio sta crescendo costantemente. Operazioni mirate e pochi proclami: una politica del fare da cui in molti dovrebbero prendere spunto. I rumors su una sua presunta candidatura alle Europee sono chiacchiere che neanche smentisce.

 

Giancarlo Righini 6


 

Gestire i conti di una Regione disastrata come il Lazio è un lavoro da trincea. Ma in questo anno l'assessore al Bilancio e all'Agricoltura ha trovato buone soluzioni per distribuire al meglio le risorse e trovare un giusto equilibrio per i cittadini. Inoltre c'è da riconoscergli il coraggio di aver affrontato la Corte dei Conti uscendo a testa alta.

Può e deve far meglio ma la strada tracciata è quella giusta. 

 

Fabrizio Ghera 6,5


 

Ha forse le deleghe più complicate e delicate dell'intera coalizione. Sta facendo e riesce a trovare la soluzione più adatta. Il piano sui rifiuti è ambizioso e da rivedere e se il Lazio riuscirà ad uscire dalla cronica emergenza che vede Roma come fulcro di ogni problema potrà festeggiare.

I trasporti regionali, specialmente su linee drammatiche come la Roma Lido e la Roma Viterbo, iniziano a dare segni di vitalità. Sta portando avanti una battaglia con Trenitalia per migliorare il servizio sulle tratte dei pendolari facendo anche la voce grossa. Calma e temperamento lo aiutano ad essere tra i più brillanti della Giunta. Silente e produttivo.

Massimiliano Maselli 6,5


 

Con pochi soldi difficile fare miracoli. Era partito per essere uno dei capisaldi del Centro della coalizione ma aver a che fare con la Sanità che non cura ma che assiste disabili, caregiver e anziani non autosufficienti non permette margini di manovra. Eppure potrebbe brillare con più coraggio nei settori che gli sono stati affidati e che sono al centro delle esigenze dei più deboli.

 

Manuela Rinaldi 7


 

E' la punta di diamante della squadra di Rocca. Un tecnico vero e puro: brava, competente, preparata e sveglia. Un mix di esperienza e studio sul campo. Suo il miracolo di Amatrice, dove dopo 8 anni è riuscita a riaccendere la speranza della ricostruzione. Non si ferma mai e continua a stupire. 

 

 

Pasquale Ciacciarelli 4


 

In una classe di una scuola sarebbe quello perfetto per i banchi centrali. Non si vede e non si sente, però galleggia senza troppi sforzi e senza troppo impegno. Un bravo ragazzo che, al momento, non è pervenuto per delibere o proposte degne di nota. 

 

 

 

Simona Baldassarre 6


 

Sicura. Le sue deleghe sono strategiche per la crescita e lo sviluppo della Regione ma per la Cultura si trova a lavorare un una Regione che in pancia ha un “mostro” come Roma. Rocca si fida: è ora di alzare l'asticella su Pari Opportunità, famiglia e soprattutto Giovani. 

 

 

 

Luisa Regimenti 6,5


 

Un'altra che si muove come pochi. Attivissima, instancabile, sempre presente. Ma per cosa? In molti ancora devono capirlo. Buona l'idea legata all'Accademia regionale per le Polizie Locali. L'esperienza politica non le manca, ma ancora non c'è stato il cambio di passo.Giuseppe Schiboni N. G.Una presenza mistica e asettica, quindi non giudicabile.

 

Maria Elena Palazzo  6


 

E’ partita a rilento ma ora sembra carburare. Forse dovrebbe pensare un po' meno alla sua Latina e un po' più al Lazio dove governa.

 

 

 

 

Giuseppe Schiboni N. G.

Una presenza mistica e asettica, quindi non giudicabile.

Nota di demerito collettiva: in un anno di lavoro la Giunta non ha prodotto nessuna legge particolarmente significativa e in gradi di segnare la discontinuità col passato. Tanta ordinaria amministrazione e stanziamenti già previsti dai bilanci pluriennali.

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