Gastronomia, Blockchain e green: il fritto misto alla romana nella guida gastronomica La Pecora Nera 2025

Simone Cargiani, editore della guida gastronomica La Pecora Nera, ad affaritaliani.it: “Da tre anni usiamo la piattaforma Giotto OnChain di AlmaViva per la certificazione in blockchain delle recensioni”

di Enrico Maria Casini
Roma

La scommesa di unire Cibo, Blockchain, Tecnologia e Green: ecco la Guida 2025 di Roma e Lazio de "La Pecora Nera". La ventiduesima edizione della guida enogastronomica "La Pecora Nera 2025" porta a Roma e nel Lazio un mix innovativo di tradizione e tecnologia. Ne parliamo con l’editore de "La Pecora Nera", Simone Cargiani.

Dai ristoranti gourmet ai mercati a chilometro zero, quest'anno il progetto si distingue per l'introduzione della blockchain per certificare le recensioni e il nuovo premio Pecora Green, che valorizza i locali più attenti alla sostenibilità ambientale. Un evento unico, tenutosi al Mercato di Campagna Amica al Circo Massimo, che celebra il legame tra eccellenze gastronomiche, innovazione e rispetto per l’ambiente.  Unici al mondo a utilizzare le tecnologia Blockchain per le recensioni

"La Pecora Nera" è l’unica guida enogastronomica al mondo ad utilizzare la blockchain per certificare le recensioni. Ci può spiegare come funziona concretamente questo sistema e quale valore aggiunto offre ai lettori?

"La Pecora Nera è una casa editrice indipendente dal 2003. Visitiamo e recensiamo locali in forma anonima e soprattutto paghiamo sempre il conto. Da tre anni abbiamo avviato un progetto ambizioso in collaborazione con Posti Srl, e il professor Andrea Vitaletti, utilizzando la piattaforma Giotto OnChain di AlmaViva per la certificazione in blockchain. Funziona così: i nostri ispettori registrano foto dei piatti, ricevute e conti pagati con carta; questi dati vengono caricati su una dashboard e notarizzati in blockchain. Questo garantisce la veridicità delle visite e delle recensioni. Ogni esperienza è verificabile tramite QR code che apre un certificato blockchain istantaneo. È un modo innovativo per garantire trasparenza e autenticità, fondamentali in questo settore E’ un po’ come se i nostri ispettori abbiano al proprio tavolo un notaio permanente e digitale".

Quali sono state le principali sfide tecnologiche nell’implementare questa soluzione? E come pensate che possa evolversi nei prossimi anni?

"Le sfide principali sono state rendere i contenuti accessibili e utili, senza raccogliere dati sugli utenti ma focalizzandoci su dati verificati dai professionisti. Stiamo già lavorando su ulteriori sviluppi: vogliamo integrare assistenti virtuali basati su intelligenza artificiale per rispondere alle domande degli utenti e migliorare la fruizione turistica. Anche il mercato internazionale è una priorità, ma dobbiamo affrontare un’ulteriore sfida: far scaricare la nostra app. Pensiamo addirittura di inserire un avatar cartonato per rendere più attrattiva l’esperienza per i fruitori e i turisti".

Il premio Pecora Green è una novità assoluta per il 2025. Quali sono i criteri principali per cui un locale viene selezionato?

"Abbiamo scelto locali che puntano alla sostenibilità: riduzione degli sprechi, utilizzo di ingredienti stagionali e a filiera corta, attenzione alla plastica e ai rifiuti. Ad esempio, a Torino c’è un ristorante che offre doggy bag per il pane anche senza richiesta, per sensibilizzare i clienti. È una prima edizione, ma l’anno prossimo estenderemo i criteri e il raggio d’azione".

Come pensate che questo premio possa influenzare le scelte future dei ristoratori e la sensibilità dei consumatori?

"Per i ristoratori è uno stimolo: oltre alla visibilità, ricevono un attestato ‘Pecora Green’ che valorizza le loro buone pratiche. Per i consumatori, il premio rappresenta un parametro in più per scegliere consapevolmente, come accade già con le diciture ‘senza glutine’. Speriamo che diventi un punto di riferimento per chi cerca qualità e responsabilità".

Qual è, secondo voi, il ruolo delle guide enogastronomiche nell’educare a un’alimentazione sostenibile e a filiera corta?

"Fondamentale. Una guida ben fatta consente scelte informate e consapevoli, senza intermediazioni. Non è solo una questione di cibo, ma di cultura".

Il restyling grafico della guida punta sull’essenzialità e sull’autenticità. Come si riflettono questi valori nell’esperienza di utilizzo?

"Abbiamo snellito e modernizzato il logo, utilizzato un font proprietario dalla grafica Michela Ciommo e coinvolto l’illustratore indipendente Patrizio Anastasi per la copertina. Ogni città avrà una copertina unica, rendendo le guide oggetti da collezione. L’anno prossimo, organizzeremo un contest per premiare illustratori emergenti. L’arte è parte integrante della nostra identità".

La collaborazione con Campagna Amica è un punto focale. Quanto conta la valorizzazione dei mercati locali?

"Conta moltissimo. I mercati di Campagna Amica sono inseriti nella sezione dedicata alla spesa di qualità, accanto alle botteghe di quartiere. Crediamo nel contatto diretto tra agricoltori e consumatori: è un modello vincente per garantire qualità e sostenere l’economia locale".

Come vedete il futuro della ristorazione nel Lazio, tra tradizione e innovazione?

"Il futuro è promettente, ma richiederà equilibrio tra innovazione e autenticità. Non ci sarà mai un vero sostituto dell’esperienza diretta, ma vediamo nuovi trend, come i format di bakery di lusso, che offrono una soluzione sostenibile e meno rischiosa rispetto alla ristorazione tradizionale. Anche le caffetterie specialty stanno crescendo: un segnale di un settore dinamico che risponde alle esigenze dei clienti e dei lavoratori".

La guida "La Pecora Nera 2025" non è solo uno strumento per esplorare il meglio della gastronomia romana e laziale, ma anche un manifesto di innovazione, lotta allo spreco e sostenibilità. Blockchain, premi eco-friendly e design ricercato ne fanno un riferimento unico nel panorama editoriale.

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