Giubileo a caro prezzo, i macchinisti dei metrò Atac alzano la posta: “Lasciati soli”

Con una nota sibillina la Cisl apre la vertenza sicurezza. Indennità economica cercasi

La banchina della metro B a Termini
Roma

Giubileo a caro prezzo, i macchinisti dei metrò Atac alzano la posta: “Lasciati soli”

Puntuale come ogni Giubileo, arriva la denuncia dei macchinisti delle metropolitane di Roma. Abituati da sempre a ricevere un'indennità per il super lavoro al quale vengono teoricamente chiamati e mai paghi delle ore di straordinario, ci provano per l'ennesima volta. 

La Cisl ci prova

Ad alzare la posta, nella speranza che le altre organizzazioni sindacali, raccolgano l'appello per costruire un fronte e aprire un negoziato col Comune di Roma, è la Cisl che manda alle stampe un comunicato sibillino.
Scrive il segretario regionale del settore, Roberto Ricci: “I macchinisti delle metropolitane di Roma A, B e B1 stanno affrontando una situazione insostenibile, segnata da gravi problemi di sicurezza e da una cronica mancanza di supporto adeguato. Ogni giorno milioni di cittadini e turisti utilizzano la metropolitana, soprattutto durante gli eventi ad alta affluenza, come il Giubileo, creando congestioni significative e difficoltà operative: non è più accettabile che la responsabilità della sicurezza di milioni di persone ricada su chi guida i treni, spesso senza il supporto adeguato. Intervenire è fondamentale sia per i lavoratori che per l’utenza”.

Le rivendicazioni generaliste

Non è ben chiaro a quali “supporti” si riferisca la nota sindacale, se non genricamente all’incremento delle misure di sicurezza nelle stazioni e a bordo dei treni, con un maggior numero di agenti di sorveglianza e controlli mirati contro i borseggiatori; un piano di emergenza per la gestione delle evacuazioni in caso di guasti o incidenti, che includa personale addetto e protocolli chiari e maggiori investimenti nella manutenzione e modernizzazione delle infrastrutture, per garantire un servizio più efficiente e sicuro”.

Le richieste del sindacato ricordano molto le proclamazioni degli scioperi, dove tra le motivazioni manca solo “la pace nel mondo”.

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