Giubileo, vuoi l'indulgenza plenaria? Niente social e visite ai carcerati

Tutte le opere per ottenere il perdono dei peccati nella Bolla papale che riporta nel documento le norme per la concessione dell’indulgenza durante l'Anno Santo

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Roma

Il dono dell’indulgenza “permette di scoprire quanto sia illimitata la misericordia di Dio", esso "è una grazia giubilare". Una definizione contenuta nella Spes non confundit, la Bolla pontificia con cui lo scorso 9 maggio il Papa ha indetto il Giubileo 2025, e che la Penitenzieria Apostolica riporta nel documento sulle norme per la concessione dell’indulgenza durante l'Anno Santo.

Tra questa l'astensione dai social e la visita ai carcerati.

Il documento

Nel documento, che porta la firma del cardinale penitenziere maggiore Angelo De Donatis e del reggente monsignor Krzysztof Nykiel, si legge che durante il Giubileo Ordinario del 2025 "tutti i fedeli veramente pentiti, escludendo qualsiasi affetto al peccato e mossi da spirito di carità e che, nel corso dell’Anno Santo, purificati attraverso il sacramento della penitenza e ristorati dalla Santa Comunione, pregheranno secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, dal tesoro della Chiesa potranno conseguire pienissima Indulgenza, remissione e perdono dei loro peccati, da potersi applicare alle anime del Purgatorio in forma di suffragio". I fedeli, pellegrini di speranza, potranno conseguire l’indulgenza Giubilare concessa dal Santo Padre "se intraprenderanno un pio pellegrinaggio verso qualsiasi luogo sacro giubilare", partecipando alla messa oppure "ad una Messa rituale per il conferimento dei sacramenti di iniziazione cristiana o l’Unzione degli infermi; alla celebrazione della Parola di Dio; alla Liturgia delle ore (ufficio delle letture, lodi, vespri); alla Via Crucis; al Rosario mariano; all’inno Akathistos; ad una celebrazione penitenziale, che termini con le confessioni individuali dei penitenti, come è stabilito nel rito della Penitenza" sia a Roma (almeno in una delle quattro basiliche papali maggiori di San Pietro in Vaticano, del Santissimo Salvatore in Laterano, di Santa Maria Maggiore, di San Paolo fuori le Mura) che in Terra Santa (almeno in una delle tre basiliche Santo Sepolcro in Gerusalemme, della Natività in Betlemme, dell’Annunciazione in Nazareth) o in altre circoscrizioni ecclesiastiche: cattedrale, chiese e luoghi sacri designati dall’Ordinario del luogo. 

L'Anno Santo

In occasione dell’Anno giubilare, si potranno visitare, "oltre ai predetti insigni luoghi di pellegrinaggio, anche questi altri luoghi sacri alle stesse condizioni. In Roma: la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, la Basilica di San Lorenzo al Verano, la Basilica di San Sebastiano (si raccomanda vivamente la devota visita detta 'delle sette Chiese', tanto cara a San Filippo Neri), il Santuario del Divino Amore, la Chiesa di Santo Spirito in Sassia, la Chiesa di San Paolo alle Tre Fontane, luogo del Martirio dell’Apostolo, le Catacombe cristiane; le chiese dei cammini giubilari dedicati rispettivamente all’Iter Europaeum e le chiese dedicate alle Donne Patrone d’Europa e Dottori della Chiesa (Basilica di Santa Maria sopra Minerva, Santa Brigida a Campo de’ Fiori, Chiesa Santa Maria della Vittoria, Chiesa di Trinità dei Monti, Basilica di Santa Cecilia a Trastevere, Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio); in altri luoghi nel mondo: le due Basiliche Papali minori di Assisi, di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli; le Basiliche Pontificie della Madonna di Loreto, della Madonna di Pompei, di Sant’Antonio di Padova; qualsiasi Basilica minore, chiesa cattedrale, chiesa concattedrale, santuario mariano nonché, per l’utilità dei fedeli, qualsiasi insigne chiesa collegiata o santuario designato da ciascun vescovo diocesano od eparchiale, come pure santuari nazionali o internazionali", indicati dalle Conferenze Episcopali.