Il Covid fa vincere le elezioni, nel Lazio ci prova D'Amato: sarà Governatore

Alessio D'Amato, uno dei pochi veri comunisti ancora in circolazione, sfida il “sistema Pd” e si candida a presidente, sperando che l'azionista di maggioranza della sinistra romana decida di concedere le Primarie, per le Regionali Lazio 2023.

L'assessore alla Sanità della Regione Lazio è persona schietta e annunciando la sua candidatura a Governatore non nasconde che è il frutto del lavoro fatto affrontando la Pandemia: “Ho deciso di prendere parte alle Primarie, se ci saranno, per portare il contributo di questo lavoro di questi anni, che è stato straordinario – confessa candidamente – per portare un servizio ai cittadini e alla nostra Regione facendo tesoro di quello che è stato fatto nel contrasto alla pandemia e che ancora stiamo facendo".

Il toru elettorale parte da Ponte Milvio

In realtà D'Amato è attivissimo da giorni con un tour con tanto di codazzi sanitario che lo ha seguito alla Polisportiva Tor di Quinto, dove mercoledì ha iniziato il primo della serie di incontri che lo vedrà a Roma e in tutte le province. E le Primarie? Il solito atto formale nella liturgia “interne al Pd” o di coalizione, che serviranno più che altro a sensibilizzare l'elettorato sulla scadenza. Quindi quella di Alessio D'amato non sarà una cosa solitaria, ma dovrà affrontare l'apparato Pd nelle sue molteplici configurazioni. Al suo fianco un pezzo dei dalemiani romani con la senatrice Cirinnà e il marito sindaco di Fiumicino Esterino Montino. Schieratissimo con l'assessore ma non poteva essere diversamente, Francesco Vaia, Direttore regionale dello Spallanzani. Dietro il codazzo di medici e infermieri che puntano molto sulla politica.

Da aggiungere che i rumors hanno annunciato che D'Amato dovrebbe insediare il suo quarftier generale in via dei Cerchi. La stessa sede della Civica di Gualtieri e base operativa dello scompardso David Sassoli.