Il primo gioco dell'oca dove si beve e basta. Vince chi arriva vivo alla meta
L'ultima follia degli universitari romani: tiri i dadi e bevi ma se va male imiti Mussolini. Alla casella 17 si beve nove volte
Bere moderatamente perché l'abuso di alcool fa male: e chissenefrega avranno pensato gli inventori del primo gioco dell'oca alcolico, un percorso ispirato al celebre gioco che fa avanzare e indietreggiare lanciando dadi ma che in questo caso consente di traccannare decine di shottini.
E' l'ultima moda in tema di follia giovanile e tanto per cambiare gli inventori sono un gruppo di studenti universitari romani che covano persino il sogno di un naming idoneo e un brevetto per poter racimolare denaro da re-investire ovviamente in alcool. Si chiamano Winny, Lavinia, Giuggia, Laura, poi Giorgio e Michele e hanno inventato e messo su carta, il tabellone rosso con testi in nero che attribuisce la penitenza alcolica a chi tira i dadi.
Alla casella 8 non si beve ma si imita Mussolini
Esempio:5+5 porta alla casella 10 che rimanda alla 59 dove c'è scritto “bevi”. Ma le combinazioni della fortuna aprono scenari insolito: chi arriva alla casella 3 ordina alla padrona di casa di bere, ma se per caso capita la 8, la penitenza è quella di imitare Benito Mussolini ogni volta che parla. La 14 obbliga ad alzare il bicchiere solo a chi è laureato, mentre la 67 permette di tracannare solo ai single. E se la somma dei dadi partorisce il 9, beve solo chi ha le mutande nere. Il vero pericolo è quello di atterrare nella casella 17 e onore alla sfortuna, intima di bere 9 volte.
"Bere fuori casa non è più possibile"
Non è dato sapere in quanti abbiamo completato il giro prima di perdere i sensi. Ciò che invece è noto è lo spirito della singolare iniziativa: non rinunciare al piacer dell'alcool restano in casa, perché fuori – oltre ai costi insopportabili del gioco all'interno di un locale, la strada fa paura: per gli incidenti e per l'alcool test che ormai condanna a perdere la patente. Beata gioventù ad alto tasso alcolico.