Incendi Roma, torna la teoria del complotto. Ma in principio fu Virginia Raggi

Frigoriferi, incendi al Tmb Salario e scale mobili: Gualtieri grida al complotto ma nel 2019 si levò per primo l'allarme della Raggi. Video

Roma

Incendi Roma, dalle infinte sterpaglie che crescono senza controllo, fino ai righi del Tmb Salario e oggi Malagrotta e Centocelle. Sindaco che vai complotto che trovi, perché prima di Roberto Gualtieri anche Virginia Raggi aveva gridato al complotto.

Era l'aprile del 2019, quando l'ex sindaco Virginia Raggi ospite di Giovanni Floris a La 7, gridava al complotto: A Roma siamo stati messi sotto attacco, tra incendi, furti e rotture di scale mobili”. Prima però la stessa Raggi aveva esposto al mondo intero la teoria del complotto sui frigoriferi, elettrodomestici abbandonati in ogni strada, seguendo un filo ideologico che avrebbe dovuto far cadere il sindaco sotto il peso dei frigoriferi abbandonati.

Cambia la stagione, cambia il sindaco ma il leit motiv per giustificare l'assenza di una gestione “ordinaria” della città non cambia. Se Malagrotta va a fuoco presumibilmente per un eccesso di carico dei depositi di rifiuti in attesa di essere trattati; se la zona di Centocelle va a fuoco perché la vegetazione da jungla è stata ridotta a migliaia di canne secche e basta il rogo di un rom a scatenare l'inferno, a salvare il primo cittadino di Roma c'è sempre la teoria del complotto. Per capire bene cosa è accaduto a Centocelle sabato scorso, basta guardare le immagini del drone dei Vigili del Fuoco: l'area in cui si è sviluppato l'incendio è quella degli autodemolitori e la propagazione è dovuta alla vegetazione incolta trasformata dal caldo e dalla siccità in tanti piccoli inneschi. Al netto delle teorie complottiste va aggiunta anche quella del suicidio collettivo degli autodemolitori che si sarebbe dati fuoco da soli.

 

 

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