Istruttore di vela violenta una sedicenne. E a Viterbo stuprata per 48 ore

Choc nel circolo canottieri dei vip: nei guai un istruttore di vela. Choc a Viterbo: nelle mani di due stupratori per due giorni

Roma

Due storie di violenza. Due fatti gravissimi che hanno visto come vittime una ragazza di 16 anni e una donna di 30. Il primo caso sta scuotendo la Roma bene visto che il protagonista è un'istruttore di un circolo canottieri frequentato da vip e politici. Il secondo ha visto Viterbo al centro di una storia brutale: una donna è stata abbordata e violentata per due giorni da due amici.

Scandalo nel circolo vip

"Evitate di scrivere sulle chat": con questo comunicato interno il Consiglio direttivo del Reale circolo canottieri Tevere Remo ha chiesto ai suoi soci la massima riservatezza sulla vicenda della violenza sessuale ai danni di una 15enne, allieva di una scuola del Circolo ad Anzio. A stuprarla, secondo le accuse, un istruttore, figlio di un tesserato molto noto.

Le accuse contro il figlio di D'Amico

Le indagini, secondo il quotidiano La Repubblica che ha pubblicato la notizia, si sono concentrate subito su Giulio D’Amico, 22enne studente di Economia alla Luiss e figlio di Giuseppe, numero due della Federazione italiana vela (Fiv). La procura di Velletri, guidata da Giancarlo Amato, ha già acquisito i video della notte del 13 luglio, giorno in cui si sarebbe consumata la violenza, della sede di Riviera Zanardelli 101 ad Anzio. Anche se i fatti si sarebbero svolti nella casa di D’Amico, a Lavinio. Dove l’istruttore, quella notte, avrebbe portato la quindicenne insieme a un altro minorenne. Violando per altro una regola del Circolo che proibisce di far uscire di notte gli allievi minorenni dalla foresteria. 

Choc a Viterbo

Una donna di 30 anni, sudamericana, è arrivata mercoledì 20 luglio all’ospedale Belcolle di Viterbo e, sconvolta,  ha riferito di “essere stata costretta da due uomini a salire su un’automobile di grande cilindrata, di essere stata portata in una casa del centro e di aver subìto violenze e abusi sessuali per due giorni”. I fatti sarebbero iniziati di fronte alla stazione ferroviaria: la donna, infatti, sarebbe arrivata in città con il treno, forse per stare da un’amica. Poi, ieri, sarebbe riuscita a fuggire.  Nel nosocomio sono arrivati i carabinieri della compagnia della città dei Papi. Sulla vicenda, molto delicata, vige il massimo riserbo da parte delle autorità competenti. I militari dell’Arma stanno svolgendo gli accertamenti del caso, per cercare di ricostruire i fatti. 

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