La Regione Lazio abbandona la Cotral: Cda scaduto, non c'è più il rappresentante legale. E' il caos

ESCLUSIVO. Superata la proroga dei 45 giorni del vecchio Cda. Il Tribunale Civile obbligato a nominare un commissario per garantire la continuità. Mai accaduto in Regione

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Un bus Cotral
Roma

La Giunta del Lazio guidata da Francesco Rocca, con l'assenso degli assessori ai Trasporti, Fabrizio Ghera e al Bilancio Giancarlo Righini è riuscita a segnare un primato negativo nell'amministrazione dell'azienda: far scadere il Consiglio di Amministrazione della Cotral e non nominarlo neanche dopo i 45 giorni di proroga previsti dal Diritto Societario.

Ad oggi la Regione Lazio, come socio unico della Spa che gestisce la Roma-Lido, la Roma Viterbo e tutti i collegamenti extraurbani del Lazio, è un'azienda paralizzata e se non fosse la settimana di Ferragosto, il Tribunale Civile dovrebbe intervenire con i poteri sostitutivi e commissariare l'azienda, dove non è possibile neanche l'ordinaria amministrazione vista l'assenza del legale rappresentante.

Un dirigente regionale: "Per legge il Tribunale deve nominare un commissario"

“Una situazione paradossale – commenta un dirigente di Regione Lazio – che di fatto è critica molto critica. Ogni atto compiuto dal Direttore generale, in assenza della legale rappresentanza, dagli stipendi sino al pagamento dei fornitori potrebbe essere oggetto di contenzioso. E sei i vertici non intervengono, il Tribunale Civile è obbligato a nominare un commissario. In tanti anni di lavoro in Regione Lazio non era mai accaduto”.

La battaglia tra Righini e Ghera per piazzare un fedelissimo

Ma dietro la scelta di “abbandonare” la Cotral Spa da parte di Regione Lazio, c'è la guerra intestina tra Fratelli d'Italia per le nomine: “rampelliani contro meloniani”, Ghera contro Righini, con il presidente Rocca che attende “ordini dall'alto” per sbrogliare una matassa che ha prodotto una follia amministrativa senza precedenti.

Dalla presidente uscente a Amalia Colaceci una lezione di civiltà giuridica

Da sottolineare che la presidente uscente, Amalia Colaceci, prima della scadenza dei 45 giorni di proroga ha firmato con coraggio una procura speciale al direttore generale, che consente almeno il pagamento degli stipendi. Una lezione di civiltà giuridica e di attenzione che il centrosinistra prima al governo di Regione Lazio ha voluto donare al centrodestra che da un anno e mezzo è al governo dell'ente.

 

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