La stazione Termini tra immigrati e violenza: l'affondo di Fabio Rampelli FdI
Il vicepresidente della Camera contro il progetto del Comune di creare una tensostruttura di accoglienza: “Addio alla riqualificazione della zona”
Parola di Fabio Rampellli: “Le condizioni di vivibilità e agibilità dell’area attorno alla Stazione Termini sono al di fuori di ogni regola e sfuggono al controllo delle Forze dell’Ordine. Pur essendo stato potenziato il presidio, sono giorni che si susseguono ferimenti, violenze, scippi, atti delittuosi il più delle volte commessi da delinquenti senza fissa dimora che bivaccano nei pressi della stazione trasformando l’area in un accampamenti.
Denuncia in una nota l'esponente di FdI e vicepresidente della Camera: "Nonostante i lavori di riqualificazione della zona antistante lo snodo ferroviario più grande d’Europa in vista del Giubileo, siamo ancora lontani dal garantire un controllo del territorio degno della Capitale d’Italia. Se – come pare – l’intenzione del sindaco Gualtieri è quella di installare in modo permanente una tensostruttura per immigrati e senza tetto, risposta inopportuna a un problema reale, è evidente che la riqualificazione di quel quadrante è destinata ad arenarsi. Invece di garantire decoro e bellezza all’Esquilino, primo impatto per turisti e pellegrini, si stabilisce di destinarlo definitivamente a una vocazione impropria, quella di grande snodo della “disperazione".
Cosa accadrà col Giubileo?
Ancora Rampelli: "Che genere di qualità di servizi la Giunta comunale intende offrire ai milioni di pellegrini e turisti che arriveranno per il 2025? La risposta non può che essere un’altra ed è il decentramento dei servizi sociali e la bonifica totale di un’area strategica per l’immagine di Roma. Infine, la pulizia e il decoro. Girare da quelle parti si rischia la salute per la quantità enorme di sporcizia che staziona nelle strade".
L'appello al ministro Piantedosi
Conclude: "Confido nel ministro Piantedosi affinché riesca a dissuadere il sindaco di Roma da questo obiettivo e trasformare piazza dei Cinquecento e piazza della Repubblica in un grande salotto internazionale”.