Lazio, è allarme Mafie: in un anno i casi di interdittive passano da 13 a 83

I dati di Bankitalia evidenziano un proliferare delle mafie: la maglia nera va a Roma con gli alt quasi decuplicati da 6 a 57

Roma

Nel Lazio si registra un aumento record delle interdittive antimafia con un balzo di oltre sei volte, da 13 del 2022 a 82 del 2023: è il dato maggiore tra le regioni registrato lo scorso anno. Tra le province la maglia nera va a Roma con gli alt quasi decuplicati da 6 a 57.

Anche a Latina l'incremento è evidente: da 6 a 25.

I dati Bankitalia

La nuova fotografia sui provvedimenti emanati dai prefetti per bloccare i rapporti con la Pubblica amministrazione delle imprese sospettate di essere infiltrate dalla criminalità organizzata è stata elaborata dall'associazione Libera sui dati del ministero dell'Interno. Diminuisce il numero delle segnalazioni sospette: secondo Ufficio di informazione finanziaria della Banca d'Italia, si passa nel Lazio dalle 19.255 del 2022 alle 15.872 del 2023, terza regione dopo Lombardia e Campania.

Roma, record di segnalazioni

Nel 2023 Roma è stata la seconda provincia in Italia, dopo Milano con 13.879 segnalazioni sospette. "La scelta delle cosche di investire a Roma e nel Lazio - commentano da Libera in una nota - viene privilegiata innanzitutto per la facilità di mimetizzazione degli investimenti in un territorio particolarmente vasto e caratterizzato dalla presenza di numerosi esercizi commerciali nonché di attività imprenditoriali, società finanziarie e di intermediazione e di immobili di pregio. In base a un rapporto dell'agenzia di informazioni commerciali e di rating Cerved, nel periodo post Covid sono più di 9 mila i ristoranti che a causa della pandemia potrebbero trovarsi in condizioni di vulnerabilità finanziaria che li renderebbero esposti a infiltrazioni criminali e al riciclaggio di denaro. In termini assoluti le regioni con il maggior numero di imprese sono il Lazio (2.116) e la Lombardia (1.360) Campania (1098) e Toscana (783)".

Il commento di Libera

"Le nuove mafie – commenta Giampiero Cioffredi, coordinatore di Libera Lazio- sono imprenditoriali, flessibili, capaci di costituirsi in network per diffondere il più possibile il loro raggio di azione. Le evidenze tratte dalle inchieste e dalle esperienze investigative mostrano che la criminalità di stampo mafioso affianca alle tradizionali attività criminose, anche metodologie e tecniche tipiche di quella economico-finanziaria, che le consentono di mimetizzare nell'economia legale i propri interessi illeciti e attuare le più complesse forme di riciclaggio. Per questo è necessario conoscere la realtà, la conoscenza è una delle armi più potenti per sconfiggere le mafie. E con queste finalità abbiamo voluto promuovere la Winter school antimafia per per studiare come i poteri criminali si muovono, quali sono i loro affari e interessi, come si insinuano nei quartieri, nei territori, nell'economia e nelle pubbliche amministrazioni della nostra regione".

 

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