Le potature a Roma sono rifiuti urbani: piano per il riuso del legno tagliato
Da quando è entrato in vigore il DL 116/2020, foglie, sfalci d’erba e potature di alberi sono considerati dei “rifiuti” urbani: piano per cambiare le regole
I rami potati dagli alberi, come gli sfalci provenienti dalla manutenzione del verde pubblico, sono considerati rifiuti. Da quando è entrato in vigore il decreto legislativo 116/2020, foglie, sfalci d’erba e potature di alberi sono considerati dei “rifiuti” urbani. Ma sono anche una risorsa o, meglio, potrebbero diventarlo.
A livello cittadino è il regolamento sul verde urbano, approvato nel 2021, che disciplina l’uso di questi materiali”. Ed è su quest’ultimo che, ora, si sta ragionando per valorizzare materiali declassati al rango di “rifiuti”.
I rami tagliati
“Ho presentato una proposta di delibera per la raccolta e il riutilizzo degli sfalci delle potature del verde pubblico che anziché finire in discarica potrebbero diventare risorse utili per la città” ha fatto sapere il consigliere Dario Nanni, eletto in Campidoglio nella lista Calenda. Attraverso una nuova delibera, quindi, si mira a modificare quel regolamento comunale attraverso un’integrazione. Quest’ultima prevede, per le manutenzioni di alberi di proprietà comunale, di dare “la possibilità alle ditte specializzate di effettuare la raccolta delle potature con il conseguente riutilizzo”.
Da rifiuti a risorsa
“Valorizzare questi materiali di scarto naturali oltre che incoraggiare l’adozione di pratiche sostenibili contribuirebbe a creare prodotti riutilizzabili, compostabili o destinati alla produzione di energie rinnovabili. La raccolta e il riutilizzo di questi materiali da parte di ditte specializzate - ha poi fatto notare il consigliere Dario Nanni - aiuterebbe a ridurre il volume complessivo dei rifiuti urbani e i conferimenti nelle discariche già piene, contribuendo così a migliorare il sistema di raccolta e gestione dei rifiuti oltre che avere un impatto positivo sull’ambiente”.
La proposta
Sono tante le ragioni per prendere in considerazione questa proposta che, da alcuni giorni, è stata inviata al vaglio dei municipi. Poi sarà la volta dell’assemblea capitolina che dovrà decidere se attuarla andando a emendare quel regolamento del verde che, anche gli agronomi, stanno chiedendo di modificare.