Malagrotta: 6 anni di carcere per Manlio Cerroni che compie 97 anni a novembre

Disastro ambientale Malagrotta: la Procura, 17 anni; condanna ridotta in Corte d'Assise. Diddi, legale Cerroni: “La montagna ha partorito un topolino"

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Roma

Classe 1926, il prossimo 18 novembre compirà 97 anni, Manlio Cerroni ex patron storico di Malagrotta, la discarica più grande d'Europa, è stato condannato a 6 anni e quattro mesi di reclusione dalla Terza Corte di Assise di Roma nel processo, nato dall'inchiesta per disastro ambientale sulla discarica di Malagrotta.

Insieme al “grande vecchio” dei rifiuti di Roma, pre emergenza è stato condannato a 3 anni e 4 mesi anche il suo “braccio destro” Francesco Rando a 3 anni. La decisione porta la firma della presidente Antonella Capri e del giudice a latere Renato Orfanelli e della giuria popolare composta da Silvia Cipriano, Italo Guardabassi, Claudia Angelucci, Angela Iannini, Marco Dattoli e Cinzia Mattioli nella seduta di giovedì 4 luglio. Il processo è quello dell'inchiesta sul disastro ambientale di Malagrotta, per il quale la Procura aveva chiesto la condanna a 17 anni per Manlio Cerroni e a 11 anni per Francesco Rando.

Alessandro Diddi: “In appello perché la Corte aveva scartato le richieste della Procura”


 

“Ricorreremo sicuramente in Appello - commenta l’avvocato Alessandro Diddi, difensore di Cerroni - L’istruttoria non ha individuato da quale punto sarebbe fuoriuscito il percolato poiché tutte le prove idrauliche disposte non sono riuscite a individuarlo. Attendiamo di leggere le motivazioni per capire quale sia questo punto considerando che la Corte ha ritenuto evidentemente che si poteva fare di più per evitare questa fuoriuscita. Va sottolineato - spiega il penalista - che secondo l’accusa sostenuta dalla procura Cerroni e Rando avrebbero avvelenato le acque anteponendo il lucro personale alla tutela dell’ambiente e della sanità pubblica, ipotesi invece scartata dalla Corte che non ha infatti comminato la pena richiesta dai pm a 17 anni. In ogni caso ricorreremo perché non accettiamo che Cerroni, anche colposamente, possa aver inquinato l’ambiente”.

Le accuse della Procura

I pm capitolini contestavano di aver "cagionato un disastro ambientale consistente nell'alterazione dell'equilibrio di un ecosistema (suolo, sottosuolo, flora)" e "un'offesa alla pubblica incolumità in ragione della rilevanza del fatto per l'estensione della compromissione (la discarica si estende su una superficie di circa 160 ettari) e per il numero delle persone offese o esposte a pericolo".

Interdetti da società e pubblici uffici

La sentenza dispone l'interdizione dagli uffici direttivi “delle persone giuridiche e della imprese” per 3 anni per Rando e 6 anni e 4 mesi per Cerroni e l'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni per Cerroni.