Malagrotta al fallimento: il commissario del Tribunale licenzia 65 dipendenti della discarica
La E. Giovi avvia le procedure di esubero: chiude il ramo d'azienda dei rifiuti. Percolato e biogas fuori controllo
Malagrotta al fallimento: il commissario del Tribunale licenzia 65 dipendenti della discarica
Discarica di Malagrotta, quella che fu “l'oro di Roma” e sicuramente buona parte della ricchezza dell'ex re dei rifiuti, Manlio Cerroni a un passo dal fallimento guidato deciso dall'amministratore nominato dal Tribunale di Roma, Luigi Palumbo.
La lettera spedita al generale Vadalà e agli enti locali
Con una lettera ufficiale alla Prefettura di Roma, al Commissario per le discariche, generale Vadalà, alla Presidenza del Consiglio dei ministri, al Commissario per il Giubileo, Gualtieri, alla Regione Lazio e alle organizzazioni sindacali, è stato comunicato l'avvio delle procedure di licenziamento collettivo della E. Giovi Srl, società che da sempre gestisce la discarica e ciò che resta degli impianti Tmb e delle due linee di gassificazione, devastate dal giougno del 2022, seguito dal rogo di Natale 2023.
Il ramo d'azienda "discarica" chiuso
Il Commissario Palumbo ha avviato un doloroso procedimento con il quale verranno mandati a casa 65 dei 139 dipendenti: 2 quadri, 26 impiegati e 37 operai. Scrive Palumbo: “L'esubero si è verificato con la cessazione di tutte le attività operative a seguito della cessazione del ramo di azienda Discarica”.
La responsabilità della manutenzione viene "scaricata"
E la colpa della perdita dei posti di lavoro e della conseguente assenza di manutenzione agli impianti che gestiscono il percolato e il biogas emesso dalla montagna di rifiuti, il commissario la affida al silenzio delle istituzioni, avendo egli messo in ferie forzate i dipendenti dal 5 al 28 marzo.
Si legge nella lettera: “La E. Giovi srl, essendo ormai prossimo li termine del 28 marzo, venendo meno il possesso delle aree, delle infrastrutture e delle relative autorizzazioni, e non avendo ricevuto alcun atto formale che definisca le modalità per la prosecuzione della gestione della discarica, non è più in grado di proseguire nella sua gestione e si vede costretta ad attivare la procedura di licenziamento collettivo del personale di discariche che risulta essere in esubero e non reimpiegabile in altri rami d'azienda”.
Biogas e percolato senza controlli
Dunque si chiude il ramo d'azienda e il Commissario nella lettera ufficiale non fa nessun accenno alle attività di manutenzione ordinaria per il recupero del percolato e del biogas.