Natalità, la contestazione al Ministro: "Il corpo è nostro e decidiamo noi"

Contestazione agli Stati generali della Natalità in corso a Roma all'indirizzo della ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella VIDEO

La contestazione agli stati generali della Natalità
Roma

Contestazione agli Stati generali della Natalità in corso a Roma all'indirizzo della ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella. "Vergogna, vergogna!", hanno urlato alcuni giovani dalla platea appena la ministra ha preso la parola, esponendo alcuni cartelli.

Ma la protesta è andata avanti.

 

Lo slogan

Una di loro è poi stata invitata a salire sul palco: "Sui nostri corpi, decidiamo noi", ha detto leggendo un comunicato."Ragazzi, ma noi siamo d'accordo: nessuno ha detto che qualcun altro decide sul corpo delle donne, proprio nessuno. È per questo che siamo qui, perché oggi le donne non decidono sul proprio corpo, non decidono fino in fondo liberamente se vogliono avere figli", ha risposto la ministra Roccella. "Questo è un evento organizzato da una fondazione, non è convocato dal governo", ha sottolineato il presidente della Fondazione per la Natalità, Gigi De Palo.

La solidarietà del Moige

“Un episodio triste ed irrispettoso non solo verso il ruolo istituzionale ricoperto dal Ministro Roccella, ma anche verso la fondazione organizzatrice e verso tutti partecipanti, venuti per un confronto rispettoso sul tema urgente della natalità". Così Antonio Affinita, Direttore Generale del Moige commenta in una nota le contestazioni alla ministra per la Natalità, Famiglia e Pari opportunità, Eugenia Roccella, durante gli Stati Generali della Natalità a Roma. 

"Tentativo di censura"

"Abbiamo assistito un vero e proprio tentativo, peraltro riuscito, di censura ai danni del ministro Roccella, che si trovava su quel palco proprio per parlare ai genitori su un tema urgentissimo come quello della natalità e della discriminazione fiscale che vivono i genitori”, conclude Affinita.

De Palo

“In Italia il desiderio di avere figli c'è, lo certifica l'Istat, i no-child nel nostro Paese rappresentano il 2% della popolazione. Il problema, semmai, è che il 22% di chi è a favore sono donne che vorrebbero un figlio ma non riescono a coronare questo sogno perché in Italia la nascita di un figlio è una delle prime cause di povertà. Allora, io non credo ci sia destra, sinistra, opposizione, maggioranza, trans-femministe perché è un tema che riguarda tutti: o usciamo da questa diatriba molto ideologica e lavoriamo tutti insieme, oppure saremo costretti a dire ai nostri figli, andate all'estero. Ma questa sarebbe una sconfitta per tutti". Lo ha detto Luigi De Palo, presidente della Fondazione per la Natalità incontrando i giornalisti agli Stati generali della Natalità in corso a Roma. 

Il tema

La natalità "è un tema che riguarda tutti - rimarca De Palo - perché pure gli amici che hanno fatto le polemiche oggi, quando andranno avanti, se non hanno una pensione complementare, se non hanno un'assistenza sanitaria a pagamento, se non hanno tutta una serie di tutele che hanno i più ricchi, andranno in mezzo a una strada. Questo è un problema. Allora noi cerchiamo di dire questo. Il fatto che veniamo contestati per dire questo mi sembra folle".

La Russa

"La mia solidarietà al Ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Roccella, costretta questa mattina a lasciare gli Stati Generali della Natalità in corso a Roma a causa della contestazione di studenti medi e universitari". E' quanto scrive sui social il Presidente del Senato, Ignazio La Russa. "Il diritto di esprimere la propria opinione - prosegue - è uno dei pilastri della nostra Repubblica e non potrà mai essere messo in dubbio da un gruppo di facinorosi che si arrogano la facoltà di stabilire chi può parlare e chi no".

 

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