Olio extravergine a peso d'oro: caldo e umidità dimezzano la produzione. La prima raccolta fa volare il prezzo oltre i 16 euro al litro

Giacomo Ficco, esperto agronomo e autorità internazionale del settore fa il punto sulla produzione 2024: “Paghiamo il prezzo dell'estate torrida, produzione scarsa”

Roma

Olio extravergine produzione 2024, l'oro d'Italia non è solo attaccato dalla concorrenza sleale dei Paesi del Mediterraneo: il nuovo incubo dei produttori si chiama cambiamento climatico. E con un'estate torrida, la prima parte della raccolta fa schizzare i prezzi al consumo tra i 16 e i 17 euro al litro.

E come se il trend non si fermasse mai: nel 2023 il prezzo era arrivato anche a 17 euro e l'annata che si è aperta da 2-3 settimane, a seconda della zona di produzione, non promette diminuzioni. Anche se la Borsa della Camera di Commercio di Bari, la prima piazza d'Italia per numero di scambi è ancora “tiepida” e quota l'extravergine di nuova produzione tra i 9,30 e i 9,50 euro al chilogrammo. La resa reale in litri si misura però al frantoio dove la qualità delle olive fa il resto.

Parla l'esperto Giacomo Ficco

Secondo Giacomo Ficco, esperto agronomo e autorità internazionale del settore ovocaprino, pugliese di origine, ma con un'azienda di produzione a Ponticelli, in Sabina, se l'anno scorso incideva il costo dell'energia, quest'anno a segnare il prezzo al litro è l'estate torrida. “La prima raccolta ha dato una produzione media di 8 litri al quintale – spiega – ma già oggi 11 ottobre il dato della Borsa di Bari è superato perché il costo è schizzato a 11 euro al litro più iva. E questo è il prezzo che viene pagato ai produttori”.

Dottor Ficco, cosa ha determinato l'ennesima impennata dei prezzi?

“La produzione è scarsa. E' un'annata scarsa sotto la metà della produzione in Sabina ma anche in Puglia perché il clima è cambiato. Quando serviva l'acqua per l'impollinazione la siccità e 40 gradi. Addirittura in agosto le olive cadevano dagli alberi per l'alta temperatura alla quale si è aggiunta l'escursione termica tra notte e giorno.

Perché parla di prima raccolta delle olive?

“Perché ormai raccogliere presto è diventata una moda, una volta si raccoglieva dopo il ponte dei Santi. La natura non contempla la fretta dell'uomo”.

Torniamo ai prezzi per i consumatori. Che stagione sarà?

“Meno di 14 euro al litro quest'anno non esiste e chi lo vende a meno vuol dire che lo trucca. E 32 ristoranti di Roma sono ancora sotto inchiesta. Lo chiamano extravergine ma al posto dell'olio c'è spesso beta carotene e clorofilla con miscele terribili. Se viene dall'Africa costa 44 cent al chilo e non ha colore e sapore, poi viene aggiunto olio di semi. C'è solo un problema, la clorofilla pura è cancerogena”.

E i prezzi nei supermercati?

“E' un mistero l'olio a 9 euro al litro. La qualità dei prodotti e dell'alimentazione è un fatto culturale”.

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