Omicidio Mollicone, il medico legale in Aula: "Serena poteva esse salvata"

Serena Mollicone è morta a seguito di asfissia successivamente a un trauma cranico con edema cerebrale e poteva essere salvata se fosse stata soccorsa

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Roma

Serena Mollicone è morta a seguito di asfissia successivamente a un trauma cranico con edema cerebrale e poteva essere salvata se fosse stata soccorsa. E' quando ha sostenuto il medico legale Luisa Regimenti oggi in aula al processo di secondo grado per l'omicidio di Serena Mollicone, la 18enne di Arce uccisa nel 2001.

Un'audizione in cui sono state ripercorse tutte le fasi dell'omicidio.

Parola al medico legale

"Certamente - ha spiegato la consulente della famiglia Mollicone - ha passato delle ore, dalle 3 alle 6 ore, prima di essere finita con il cerotto che le ha ostruito le vie respiratorie". Serena, ha spiegato Regimenti davanti alla Corte d'Assise d'Appello di Roma, sarebbe morta il 1 giugno in un orario compreso tra le 11.30 e le 20.30. Secondo il medico legale, il luogo del ritrovamento, ovvero il bosco di Fonte Cupa ad Anitrella, non sarebbe il luogo del delitto "perché non ci sono sul suo corpo ne' sui bendaggi che la avvolgevano elementi riconducibili al bosco".

Trasportata nel bosco

La ragazza era molto leggera pesava 40-45 kg quindi a trasportarla nel bosco potrebbero essere state una o due persone. In aula inoltre la consulente ha sottolineato che secondo la misurazione effettuata dal radiologo sulle ossa "Serena era alta da 160 a 161 centimetri".