Ordine e disciplina: nasce a Roma l'economia del centurione, nuovo imprenditore. Se il Comune mette regole certe, forse ci guadagna

L'economista indignato. Lettera aperta del professor Alberto Frau al sindaco Roberto Gualtieri. Svantaggi e opportunità, come i diritti d'immagine, del fenomeno dell'Impero Romano

di Alberto Frau
Roma

Roma, "città eterna", è da sempre un luogo di grande richiamo turistico, una metropoli che racchiude in sé il cuore pulsante di secoli di storia, arte e cultura e tra i suoi monumenti più iconici, il Colosseo rappresenta, senza dubbio, un simbolo inconfondibile dell'antichità, testimone delle glorie e delle tragedie dell'Impero Romano. Oggi, milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo affollano ogni anno l'anfiteatro Flavio, con il desiderio di immergersi in un passato che affascina e incuriosisce.

E c'è chi pensa anche di trasformarlo in uno show. Il dibattito è ancora aperto.

Centurioni romani: un simbolo della forza e disciplina romana

I centurioni erano figure di grande importanza nell'esercito romano, comandanti di unità militari chiamate "centurie". Indossavano armature di metallo, elmi decorati e portavano con sé simboli di potere e autorità. Nel corso dei secoli, questi guerrieri sono diventati simboli per eccellenza della forza e della disciplina romana. La loro immagine, spesso associata a battaglie, gladiatori e imperatori, evoca l'idea di un mondo lontano, ma al contempo è sempre stata un potente elemento di richiamo per la cultura popolare, il cinema e la letteratura. Nel contesto di Roma moderna, l’immagine del centurione romano è quindi un’icona culturale che suscita l’immaginazione di turisti e visitatori.

Lo spettacolo vivente con costumi approssimativi

Il fenomeno dei centurioni in costume davanti al Colosseo è relativamente recente, con un'adozione massiccia che è avvenuta negli ultimi 30 anni. A ben vedere, durante gli anni Ottanta e Novanta, la cultura del turismo a Roma cominciava a svilupparsi in modo più consolidato, e con essa la creazione di attrazioni secondarie legate all'immaginario collettivo del mondo antico. I costumi dei centurioni, riproducenti (in modo spesso approssimativo) le uniformi degli ufficiali romani, divennero così sempre più parte di questo folklore turistico, creando una sorta di "spettacolo vivente" che consentiva ai turisti di immergersi in una rappresentazione della Roma antica.

Questo fenomeno si è propagato sino ai giorni nostri diventando spesso oggetto di critiche e soprattutto di derisione. Ma l'impiego dei centurioni romani, come attrazione turistica, è un fenomeno che presenta anche vantaggi, laddove questi siano ben sfruttati.

Gli indubbi vantaggi del fenomeno: valorizzazione culturale e storica, attrattività ma soprattutto benefici economici

I centurioni rievocano il fascino dell'antica Roma, attirando l'attenzione dei turisti verso il passato glorioso dell'Impero. Questa presenza scenografica crea un legame immediato con l'immaginario storico, trasformando il luogo in un’esperienza viva e memorabile contribuendo a mantenere alta la visibilità del Colosseo come luogo di cultura e divertimento, arricchendo l’immagine complessiva del monumento come fulcro turistico mondiale. Inoltre, la possibilità di scattare foto con figuranti in costume arricchisce l’esperienza dei visitatori. Per molti turisti, i centurioni rappresentano un modo tangibile per portare a casa un ricordo per certi versi unico del viaggio. Ma il vero vantaggio competitivo (sic) è rappresentato dalle conseguenze economiche.

Nasce un'economia parallela

Questa attività, sebbene apparentemente innocua, ha dato vita a una vera e propria economia turistica parallela. I turisti sono invitati a scattare foto a pagamento, (il prezzo per una foto con un centurione varia, ma si aggira generalmente tra i 5 e i 20 euro a seconda della trattativa con l'operatore) con prezzi che variano a seconda della negoziazione e delle circostanze. I centurioni, che operano senza un sistema ufficiale di regolamentazione, riescono a guadagnare somme considerevoli ogni giorno. Sebbene alcuni esercitino l’attività in maniera amatoriale, altri hanno un vero e proprio approccio imprenditoriale, cercando di ottimizzare le opportunità commerciali offerte dalla posizione strategica di fronte al Colosseo.

Le mance non finiscono mai

Per i professionisti che lavorano come centurioni, il guadagno derivante dalle mance può essere significativo, soprattutto in alta stagione, quando l'afflusso turistico è maggiore. L'attività di centurione permette loro di guadagnarsi da vivere in un settore che, purtroppo, non offre molte alternative di impiego regolare e ben remunerato, soprattutto per chi non ha qualifiche specifiche o non trova occupazione nei settori più tradizionali del turismo. Infine, i figuranti in costume spesso collaborano con attività turistiche come guide, venditori di souvenir e organizzatori di tour, generando un indotto economico per la zona. Inoltre, offrono un'opportunità di lavoro, seppur informale, per chi interpreta questi ruoli.

Vendesi idea di Colosseo

Negli anni, si è assistito a una progressiva "turistificazione" (rectius "mercificazione") di tutta l'area circostante, con la proliferazione di negozi di souvenir, ristoranti e attività commerciali che sfruttano l'alta affluenza di visitatori. Mentre la domanda di esperienze turistiche più autentiche cresce, si riscontra un contrasto con la domanda di spettacolarizzazione e intrattenimento che il mercato dei centurioni risponde, almeno parzialmente, a soddisfare.

Gli svantaggi: gestione informale e abusivismo, richiesta insistente di denaro e conflitti con la normativa e il traffico locale

La presenza di queste figure ha sollevato (e solleva sempre più) non poche preoccupazioni tra le autorità cittadine e i professionisti del settore culturale. Le critiche più frequenti riguardano la scarsa qualità delle rappresentazioni storiche, che rischiano di falsare l’immagine della storia romana e di indebolire la percezione del patrimonio culturale da parte dei turisti. Se la loro presenza è vista come una forma di folklore turistico, c'è chi teme che l'assenza di rigore storico possa contribuire alla superficialità nell'approccio del pubblico al patrimonio archeologico.

I turisti in mano ai centurioni

Spesso, i centurioni sono accusati di esercitare pressioni sui turisti per ottenere denaro, o di minacciare la pubblica sicurezza a causa di atteggiamenti troppo invadenti. Inoltre appare evidente l’abusivismo con la produzione di redditi, da parte di tali soggetti, che sfuggono molto all’imposizione fiscale.

Le autorità locali hanno spesso tentato di regolamentare o bandire i centurioni per tutelare il decoro urbano e garantire un’esperienza turistica di qualità. Ma questo ha solo condotto a tensioni e polemiche con conseguente danno per l’immagine complessiva della Capitale. Roma. La presenza di questi personaggi davanti ai monumenti più famosi della città è stata oggetto di numerose ordinanze e regolamenti, ma la gestione di questa pratica resta difficile, considerando la natura informale del loro operato.

Le regole del 2017 non hanno avuto effetti

Nel 2017, ad esempio, il Comune di Roma ha cercato di introdurre un regolamento per limitare le attività dei centurioni nei pressi del Colosseo, stabilendo che queste figure potessero operare solo previa autorizzazione da parte delle autorità competenti. Nonostante ciò, il contrasto tra la promozione turistica e la protezione del patrimonio culturale è rimasto invariato dimostrando come spesso le esigenze economiche della città e la necessità di tutela storica si trovino spesso in conflitto.

Per non parlare del fatto che la presenza dei figuranti crea spesso congestione nelle aree già sovraffollate attorno al Colosseo, complicando la gestione dei flussi di visitatori e, talvolta, interferendo con le operazioni dei servizi di sicurezza o emergenza.

Il divenire prevedibile: il fenomeno dei centurioni al Colosseo non va semplicemente represso ma gestito e trasformato in una risorsa per Roma

L’utilizzo delle figure dei centurioni romani di fronte al Colosseo è un fenomeno turistico che solleva molteplici interrogativi sulla natura del turismo culturale, sul rispetto del patrimonio storico e sulla sua gestione. Sebbene la presenza di questi personaggi contribuisca a creare un’atmosfera vivace e colorata, bisogna interrogarsi su come coniugare la necessità di far fruttare il patrimonio culturale con la preservazione della sua autenticità. Senza un’adeguata regolamentazione, infatti, l’impiego turistico di simili performer rischia di ridurre l’esperienza storica a una mera attrazione commerciale, compromettendo la percezione della cultura romana da parte delle future generazioni di turisti.

No alla repressione, sì alla gestione

A mio modesto avviso, il problema dei centurioni al Colosseo non va semplicemente represso, ma gestito e trasformato in una risorsa per Roma. Con una regolamentazione moderna, un'integrazione nel sistema turistico e un controllo adeguato, è possibile salvaguardare l’immagine della città, rispettare il decoro del suo patrimonio storico e offrire un’esperienza unica ai milioni di visitatori che ogni anno scelgono la Città Eterna. Le soluzioni potrebbero essere le seguenti:

Creare un quadro normativo chiaro è fondamentale.

Per affrontare il problema dell’abusivismo e garantire ordine occorre creare un registro ufficiale per i figuranti storici, con criteri chiari di iscrizione che includano formazione specifica, conoscenza della storia romana e rispetto delle norme comportamentali. Inoltre, è necessario rilasciare un numero definito di licenze per "centurioni professionisti", in base alla capacità del sito di accogliere tali attività senza compromettere la fruizione turistica. Infine, i costumi devono rispettare standard storici e di qualità, evitando rappresentazioni grossolane o kitsch. L'autenticità contribuirà a migliorare l'immagine della città.

Integrare i centurioni nel sistema turistico

Riservare una zona specifica nei pressi del Colosseo dove i centurioni possano posizionarsi e interagire con i turisti è la soluzione principale da adottare al fine di ridurre il caos e migliorare la gestione dei flussi. Coinvolgere i centurioni come parte dei tour organizzati, con collaborazioni tra figuranti e guide turistiche autorizzate garantirebbe, poi, professionalità e controllo. Organizzare rievocazioni storiche periodiche, coinvolgendo i centurioni in spettacoli che valorizzino l'eredità dell'antica Roma attirerebbe turisti senza generare confusione quotidiana. L’introduzione di tariffe ufficiali per foto e interazioni, ben visibili e regolamentate eliminerebbe richieste insistenti o comportamenti scorretti.

Garantire ordine e sicurezza

Le nuove regole vanno rispettate attraverso una intensificazione dei controlli da parte della Polizia Municipale per scoraggiare attività abusive e comportamenti molesti. Bisogna a tutti i costi prevedere multe significative e il sequestro del materiale per i centurioni non autorizzati. Quindi implementare un sistema di registrazione elettronica delle attività dei centurioni autorizzati, con badge identificativi visibili ai turisti e ai controllori.

Regole chiare e certe per combattere l'abusivismo

In conclusione: un quadro normativo chiaro e il controllo costante eliminerebbero l’abusivismo e le situazioni di disordine. I centurioni regolamentati diventerebbero ambasciatori della storia romana, contribuendo a un'esperienza turistica arricchita. La creazione di un albo e di licenze garantirebbe opportunità di lavoro regolari per i figuranti, con benefici anche per il Comune, che potrebbe incassare diritti per le autorizzazioni.

Alberto Frau è professore di Economia e gestione aziendale - Revisore legale e analista indipendente - Scrittore e saggista. Ricercatore universitario nell'Università di Roma "Foro Italico" è altresì professore a contratto in differenti master post laurea presso la Luiss Business School.

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