Regina Coeli, l'accordo tra Pd Roma e FdI per chiudere il carcere. L'immobiliare si frega le mani

In visita nel carcere romano, anche il presidente di Regione Lazio auspica la chiusura. L'assist ai progetti di rigenerazione urbanistica

Il carcere di Roma di Regina Coeli
Roma

Regina Coeli, mancava solo un anello per chiudere il cerchio e la proposta del Pd romano di mandare in archivio il carcere sarà servita su un piatto d'argento. E puntuale, è arrivata: il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca dà un piccolo assist al progetto, ipotizzando anch'egli una chiusura dello storico carcere romano.

Nella visita del 2 settembre, qualche ora dopo la mini rivolta dei detenuti, Rocca ha detto: “A mio avviso Regina Coeli dovrebbe essere chiusa ma, vista la carenza di posti e in questa fase di riorganizzazione generale delle strutture penitenziarie, una strada percorribile potrebbe essere quella di trasformarla in casa di reclusione, utilizzando invece Rebibbia come carcere giudiziario. In questo modo, la struttura penitenziaria al centro di Roma potrebbe essere decongestionata e consentire condizioni di detenzione più umane”.

E le dichiarazioni sono state registrate dalla direttrice della Casa circondariale, Claudia Clementi, dal Comandante della Polizia Penitenziaria, Francesco Salemi e dal responsabile dell’Assistenza Sanitaria Luigi Persico.

Prima fase: trasformazione in Casa di reclusione

Dunque, una chiusura auspicata con una “transizione” in modo da ospitare detenuti in attesa di giudizio o con condanne inferiori ai 5 anni e poi magari chiudere.


 

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