Regione Lazio, Coldiretti affonda la Giunta Pd: “Fondi Ue, cambieremo tutto”

Duro attacco del presidente Granieri all'assessore Pd, Onorati: “Miopia politica, chiederemo modifiche a chi la sostituirà in Giunta”

Roma

Un caso di riposizionamento elettorale? Se lo chiede chi legge con attenzione il comunicato di Coldiretti Lazio che mette fine alla concertazione tra gli agricoltori e la Giunta Regionale uscente, rappresentata dall'assessore Enrica Onorati.

Nodo della discordia è il piano di Sviluppo Rurale del Lazio che scontenta gli agricoltori, a tal punto da scrivere che le “Modifiche verranno chieste a chi prenderà il posto della Onorati dopo le elezioni del 12 febbraio”.

Scrive il presidente David Granieri: “Ci rammarica profondamente l’assoluta mancanza di concertazione. Lavoreremo per modificare completamente quanto è stato fatto dall’attuale assessore regionale all’Agricoltura, Enrica Onorati, con chi prenderà il suo posto nella nuova Giunta”.

Granieri: "Tutte le nostre richieste sono rimaste inascoltate"

E continua: “Sono rimaste inascoltate le nostre richieste di modifica fondamentali per colpare le lacune del vecchio Piano di Sviluppo Rurale, che invece ripropone le vecchie misure, senza tener conto di quanto si siano dimostrate inefficaci  in questi anni e delle proposte che abbiamo presentato per colpare quelle lacune. Così come sono rimaste inascoltate le nostre richieste di semplificazione burocratica”. 

Coldiretti Lazio aveva già espresso più volte le proprie preoccupazioni all’assessore all’Agricoltura, Enrica Onorati, sulle risorse non adeguate e un criterio selettivo che non consente a molte aziende di beneficiare agli investimenti produttivi agricoli previsti nel documento strategico regionale 2023-2027. 

“Tutto è rimasto inascoltato”, sottolinea Granieri. Un atteggiamento che ha portato Coldiretti Lazio a disertare il Tavolo di Partenariato lo scorso mese di dicembre, a cui ha fatto seguito un ulteriore confronto con l’assessore Onorati “del tutto infruttuoso alla luce del documento per la programmazione europea appena approvato”, chiarisce Granieri, che evidenzia anche un altro elemento di gravità relativo alla mancata nomina da diversi mesi del Direttore all’Agricoltura. Tra le numerose proposte di Coldiretti Lazio al Psr, quelle relative al bando sul biologico, che penalizza le aziende interessate a partecipare a causa dei tempi stretti stabiliti dall’assessore Onorati per presentare le domande. 

Esclusi dai sostegni gli allevamenti ovini e caprini

Contestati, inoltre, tra gli elementi di criticità anche quello relativo alla misura del “Benessere animale”, che prevede un sostegno a favore degli allevatori che si impegnano ad aderire al sistema di valutazione Classyfarm. Una scelta, questa, che per la Coldiretti Lazio, è inapplicabile vista la realtà agricola della nostra regione e prevede la quasi totale esclusione degli allevamenti ovi-caprini con l’esclusione del report d’impegno e l’impegno del solo sistema veterinario tramite applicazione del disciplinare Classyfarm. Mettendo in evidenza, inoltre, “quanto sia inadeguata la dotazione finanziaria prevista, che è più bassa dell’ultima programmazione”. Così come sono ritenute insufficienti anche le dotazioni finanziarie sulla misura “Promozione dei prodotti di qualità”. 

Tra le modifiche proposte da Coldiretti Lazio anche quella di eliminare gli Enti pubblici e altre associazioni o soggetti non inerenti al mondo agricolo, dai beneficiari ammissibili a partecipare ai bandi. Necessario, inoltre, ridurre la dotazione finanziaria destinata all’erogazione dei servizi di consulenza e sulla formazione, dal momento che quest’ultima è già ampiamente finanziata e si può prevedere una unica misura di formazione e informazione. 

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